Calcio Lecco, Foschi: 'Stadio? Sono preoccupato, ma è un cavillo. Giocheremo in Serie B'

"Tanto rumore per nulla". Così, in estrema sintesi, mister Luciano Foschi ha archiviato la questione relativa allo stadio in cui la Calcio Lecco dovrebbe ospitare le (prime?) partite casalinghe della Serie B appena riconquistata in attesa dell'adeguamento del Rigamonti-Ceppi, "nodo" che ad oggi pregiudica l'iscrizione della squadra al campionato cadetto (che avrebbe dovuto avvenire entro la mezzanotte).
Il tecnico è intervenuto in conferenza stampa a partire dalle 11.00, per un incontro che, in verità, era già stato programmato ieri, semplicemente per trarre un ultimo bilancio della trionfale stagione conclusa domenica con la vittoria della finalissima contro il Foggia. La questione dello stadio, però, è più "calda" che mai: con il club ancora in attesa del "sì" definitivo dalla Prefettura di Padova, città dove è stato individuato l'impianto "alternativo", l'unica speranza per l'ammissione alla Serie B sembrerebbe essere un ricorso (da presentare entro il 7 luglio) per legittimo impedimento, con cui la società farebbe sostanzialmente appello alle tempistiche ristrette (circa 48 ore, di fatto) per la presentazione alla Lega degli incartamenti necessari per l'iscrizione, considerando anche che i playoff sono slittati di dieci giorni. Intanto si vocifera già di un "arruolamento" dell'avvocato Mattia Grassani, esperto di Diritto sportivo noto a livello nazionale. Entro il 30 giugno, ad ogni modo, la Lega dovrà avere l'elenco delle squadre che hanno presentato domanda d'iscrizione, con eventualmente un "asterisco".


Mister Luciano Foschi

"La conferenza è stata organizzata ieri per salutare stampa e addetti ai lavori, per ringraziare per tutto quello che è stato fatto, per gli elogi e le critiche che ci hanno accompagnato fino alla promozione in Serie B" ha esordito il tecnico. "Nel frattempo poi sono successe alcune cose di cui ancora non sappiamo davvero la verità... Ieri la proprietà è stata qui tutto il giorno a lavorare insieme al sindaco per mettere a posto tutto, poi magari qualcuno vuole cavalcare l'onda e mettere benzina sul fuoco. Noi sul campo abbiamo vinto il campionato e questo non ce lo toglie nessuno: non c'è un tribunale, una Lega, un Prefetto, un assessore o un avvocato che possano farlo. Abbiamo vinto sia la finale di andata che quella di ritorno, abbiamo fatto cinque gol in due partite e io sono molto soddisfatto. Il Lecco, poi, come succede tutte le estati con varie società, sarà coinvolto in tribunali e uffici per risolvere problematiche".
E ancora: "Sono fermamente convinto che si sistemerà tutto e che giocheremo nel nostro stadio. Sono un sognatore? Non lo so, ma la proprietà e il sindaco si stanno davvero adoperando per far sì che non venga buttato via quello che è stato fatto. In Italia facciamo finta di niente su cose importantissime che vanno a discapito della gente, poi spunta il cavillo burocratico... Ma a nessuno è venuto in mente di spostare le scadenze dopo lo slittamento dei playoff. Ci aggrappiamo ai cavilli solo se e quando ci fa comodo ma qui ci vuole equilibrio, ci vuole un po' di testa. Non si può non tenere conto che il campionato è finito il 18 anzichè l'11, non è giusto impiccare la gente dicendo che ci si doveva pensare prima. Allora anche qualcun altro avrebbe dovuto pensarci prima".
"Io non vedo mai il male da nessuna parte, sono sempre del parere che poi il giusto trionfa sempre, che il bene è più forte del male" ha proseguito Foschi. "Spesso ci accorgiamo che ci sono tante notizie false, che si fa rumore... Pensate a Il Corriere dello Sport che mette in prima pagina un leghista scambiandolo per l'arbitro: se io fossi stato il direttore mi sarei dimesso il giorno dopo. Bisogna stare attenti, la comunicazione è importante. E si fanno danni inenarrabili, la gente dovrebbe capire che non è sempre tutto vero".


Un'immagine del campo durante la festa per la promozione

Poi un annuncio: "Noi il 14 luglio partiamo per il ritiro, abbiamo già trovato la sede (ad Arona?, ndr.), mercoledì mi incontrerò con il presidente per il rinnovo di contratto. Adesso sono un po' preoccupato, qualcosa che ha funzionato c'è, ma da qui a dire che saremo esclusi ne passa... Non abbiamo problemi economici e nemmeno di stadio, o almeno da questo punto di vista ci sono ma sono risolvibili in poco tempo. Dalla riunione in Comune siamo usciti con un'unione di intenti, il sindaco e il presidente si sono stretti la mano sapendo che ci sono tutti i presupposti per giocare nel nostro stadio. E già solo alla vista di questa scena ho vinto un altro campionato (ride, ndr.). Escludere una società per una virgola o un punto non è corretto per la storia di una società che dopo cinquant'anni ha dato lustro a un Paese intero. Spero di non sbagliarmi, ma sono convinto che giocheremo qui, che dal 14 luglio inizieremo a prepararci per il campionato di Serie B".
E sulle incertezze che caratterizzeranno i prossimi mesi: "L'ultima cosa che mi preoccupa è costruire la squadra, bisognerà fare le cose in fretta ma il mercato si chiude il 30 agosto e il campionato inizia prima. Abbiamo tanti giocatori sotto contratto, noi stiamo già lavorando con il presidente per cercare di capire dove intervenire. Non abbiamo bisogno di tantissimi elementi, solo 6 o 7 adeguati alla categoria, che ci facciano fare un salto di qualità, ma non ci saranno stravolgimenti. Siamo l'esempio lampante che non vincono i nomi, noi avevamo forse Lepore che però ha 38 anni...".
Infine, sul direttore sportivo: "Dobbiamo fare il punto della situazione, per lo staff stiamo parlando e ai miei colleghi ho chiesto una disponibilità h24 Per me e Malgrati non ci sono problemi, ma neanche per il preparatore dei portieri. Sugli altri non lo so, ma la Serie B non si può fare part time, bisogna essere qui sempre. L'organizzazione diventa determinante, bisogna farla nel modo migliore. Per il ds, ieri abbiamo parlato anche di questo: io ho espresso il mio parere, serve essere strutturati. Non ho avuto una risposta, non so cosa si vorrà fare ma credo sia giusto mettere le figure al proprio posto. Il patron comunque è lui e se ritiene di non prendere un ds io non posso farci niente, la società è sua".
L'ultima chiosa, un pensiero al presidente onorario Angelo Battazza: "Ieri mi ha fatto commuovere, mi ha detto che se non avessimo vinto quest'anno sarebbe morto senza vedere il Lecco B. Sono felicissimo di avergli fatto questo regalo, a lui e a Pasinato che è venuto a salutarci negli spogliatoi e mi ha detto: "Ma che cosa hai combinato?"".
B.P.
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