Sgarbi a Villa Monastero, tra tutela del territorio e il 'suo' Canova

Nella suggestiva cornice di Villa Monastero, a Varenna, alla presenza di un pubblico nutrito, con svariati rappresentanti delle Istituzioni locali, martedì sera si è svolta la conferenza “Canova e la bella amata”, tenuta dal professor Vittorio Sgarbi.
Il critico d'arte non è la prima volta che visita la storica dimora che sorge sul lago: aveva già avuto modo di apprezzare, ad agosto 2020, la Casa Museo e passeggiare per il Giardino botanico.

Iniziato con un leggero ritardo, l'evento si è svolto all'interno della Sala Fermi e introdotto dalla Presidente della Provincia di Lecco Alessandra Hofmann e della Dott.ssa Anna Ranzi, conservatore della Casa museo, Sgarbi, avuta la parola, non ha perso tempo. “ Le cariche non riguardano il genere ma un ruolo” ci ha tenuto subito a far notare il politico alla presenza delle due donne che l'hanno introdotto. “La Provincia possiede questo posto, è la polis che deve occuparsi della città con anche l'obbiettivo estetico di conservare. Bisogna considerare la natura dove si vive, cioè i borghi e difendere l'Italia. Qua capiscono più gli stranieri la bellezza che offrono Varenna, Esino e Perledo, per esempio. Il Lago di Como è un area protetta. Quanto più un luogo rimane com'è stato, tanto più avrà futuro”.

Dopo questa introduzione sui nostri territori da salvaguardare e da conservare dell'ospite d'onore ha iniziato con una vera e propria lezione d'arte sullo scultore e pittore Antonio Canova, massimo esponente del Neoclassicismo. L'onorevole come ha raccontato lui stesso, l'anno scorso ha avuto l'arduo compito di organizzare le celebrazioni per il bicentenario della morte dell'artista e finalmente ridare dignità a Canova, offuscato dalla critica negativa di Roberto Longhi. “Il maestro del maestro” di Sgarbi infatti aveva un'antipatia per ben tre celebri nomi dell'arte italiana come Tintoretto, Tiepolo e Canova appunto che aveva rinominato come “Lo scultore nato morto”. Ovviamente il critico Sgarbi ha esposto tutte le ragioni per cui Longhi ha totalmente fatto prevalere una sua personale visione e odio a discapito dello sculture di Possagno.

“Canova tenta di far tornare carne il marmo, di trasferire il mito nel quotidiano” conclude il lungo commento su Antonio Canova e consigliando al numeroso pubblico presente di visitare la Gypsoteca di Possagno di cui è Presidente. La serata si è conclusa con dei racconti inediti tratti da “Scoperte e rivelazioni, caccia al tesoro dell'arte”il nuovo libro pubblicato a Maggio di Sgarbi edito, anche lui come “Canova e la bella amata” a cui era dedicata la conferenza, dalla casa editrice La nave di Teseo.
S.A.T.
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