Volantino 'diffamatorio': assolto il dipendente mandato a giudizio dal DG dell'ASST
È stato assolto per non aver commesso il fatto il sindacalista USB Ellis Giovanni Foschini, accusato dalla Procura della Repubblica di Lecco di diffamazione nei confronti della dirigenza dell'Azienda socio sanitaria territoriale: al rappresentante sindacale ed informatico dell'ASST di Lecco veniva contestata l'affissione di un “volantino” alla bacheca dell'Ospedale San Leopoldo Mandic di Merate nell'agosto 2019. Da quanto è emerso nelle scorse udienze, Foschini si sarebbe dichiarato l'autore del testo word (poi inoltrato per posta elettronica a rappresentanti sindacali ed altri destinatari per mano dell'infermiere ed RSU Francesco Scorzelli) con cui, stando al quadro accusatorio, si tacciava l'ASST di aver speso 44 mila euro per gli uffici dirigenziali.
L'udienza di oggi si è aperta con le repliche già anticipate lo scorso aprile dall'avvocato di parte civile Stefano Pelizzari del foro di Lecco (che rappresenta il direttore generale dell'ASST Paolo Favini): tra le altre cose il legale ha sottolineato come lo scritto oltre ad essere stato affisso sulla bacheca fosse stato inoltrato via mail a soggetti ignoti (mentre la difesa aveva assicurato si trattasse di rappresentanti sindacali) e come le cifre riportate su quest'ultimo non corrispondessero a verità.
L'avvocato Stefania Scotto del foro di Messina, d'altro canto, ha ribadito – oltre alla veridicità del contenuto in base alla determina di riferimento - che il proprio assistito non avrebbe potuto materialmente appendere il volantino in bacheca perché in ferie in quel periodo.
Ritiratasi in camera di consiglio, il giudice monocratico Giulia Barazzetta nel tornare in Aula ha dato lettura del dispositivo della sentenza con cui ha assolto l'imputato.
L'udienza di oggi si è aperta con le repliche già anticipate lo scorso aprile dall'avvocato di parte civile Stefano Pelizzari del foro di Lecco (che rappresenta il direttore generale dell'ASST Paolo Favini): tra le altre cose il legale ha sottolineato come lo scritto oltre ad essere stato affisso sulla bacheca fosse stato inoltrato via mail a soggetti ignoti (mentre la difesa aveva assicurato si trattasse di rappresentanti sindacali) e come le cifre riportate su quest'ultimo non corrispondessero a verità.
L'avvocato Stefania Scotto del foro di Messina, d'altro canto, ha ribadito – oltre alla veridicità del contenuto in base alla determina di riferimento - che il proprio assistito non avrebbe potuto materialmente appendere il volantino in bacheca perché in ferie in quel periodo.
Ritiratasi in camera di consiglio, il giudice monocratico Giulia Barazzetta nel tornare in Aula ha dato lettura del dispositivo della sentenza con cui ha assolto l'imputato.
F.F.