Lecco: manifestante aggredita fuori dagli IRAM? L'imputato si difende

Ha raccontato una versione diametralmente opposta da quella resa in aula dalla persona offesa Z.F., il 60enne di origine albanese accusato dalla Procura della Repubblica di Lecco di percosse, minacce e porto abusivo di armi od oggetti atti ad offendere per un episodio avvenuto all'esterno degli Istituti Riuniti Airoldi e Muzzi nel febbraio 2022.
A denunciare l'uomo è stata P.A., classe 1984, nonché volto noto del comitato “Aiutiamo Carlo Gilardi”; proprio uno dei sit-in organizzati dalla “pasionaria” Viviana Tononi in favore dell'anziano airunese avrebbe fatto da cornice a questa vicenda giudiziaria.
Secondo la versione della querelante l'odierno imputato (passando davanti agli IRAM a bordo della propria auto) avrebbe attaccato verbalmente le due donne senza un apparente motivo: “puttane, siete ancora qui a rompere i coglioni” avrebbe detto loro. In un secondo momento l'uomo sarebbe passato alle mani: “mi ha preso per il collo, ma mi sono riuscita a divincolare” aveva testimoniato la persona offesa “a quel punto è andato a verso la sua macchina e dal baule ha estratto un bastone”.
Nulla di vero secondo Z.P., difeso in aula dall'avvocato Paolo Carminati del foro di Bergamo: “era sera ed ero andato a prendere mia moglie al lavoro”. Scendendo dalla macchina si sarebbe trovato davanti la signora Tononi incatenata poco lontano dall'ingresso della casa di riposo, le aveva chiesto cosa ci faceva lì, per poi consigliarle di tornare a casa. “Poi è arrivata un'altra signora a chiedermi che cosa volessi e di farmi gli affari miei, al che sono rientrato in macchina ed ho sentito un rumore, come se mi stessero colpendo la carrozzeria”. Il 60enne sarebbe quindi sceso dal veicolo per chiedere spiegazioni ed avrebbe viso P.A. mentre lo riprendeva con il telefonino. Poi quest'ultima gli avrebbe sputato addosso: “l'ho spinta lontano perché in quel periodo c'era ancora il covid. Poi è arrivata mia moglie, siamo saliti in auto e siamo andati via”.
Del bastone che avrebbe brandito per minacciare la donna l'imputato ha detto: “Non ho bastoni in macchina. Ho 60 anni e sono un persona onesta, un padre di famiglia e un lavoratore”.
Per cercare di fare luce sulla vicenda occorreranno i filmati di videosorveglianza, oggi prodotti al giudice Giulia Barazzetta dal vpo Mattia Mascaro.
Il procedimento è stato quindi aggiornato al 9 ottobre.

F.F.
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