Calcio Lecco, e ora? Stadio da adeguare, il sindaco Gattinoni: 'Sul tavolo tante questioni'
Il day after è sempre quello della presa di consapevolezza. "Sì, è successo davvero": questo il primo pensiero che sicuramente ha fatto capolino nella mente e nel cuore di tanti lecchesi quando questa mattina è suonata la sveglia, segnale che ormai era il momento di smettere di dormire (almeno per chi è riuscito a farlo) e di alzarsi dal letto, questa volta con un sogno realizzato in più. Ma il giorno dopo è anche quello delle prime riflessioni, dei primi interrogativi.
"È ancora prematuro parlarne, ma stiamo già entrando in una fase di riflessione e valutazione, in cui tutti gli scenari sono aperti" ha commentato il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni, che ieri non ha voluto perdersi lo storico appuntamento allo stadio dove si è presentato con la moglie e diversi componenti di Giunta e Consiglio Comunale, compreso l'assessore allo Sport Emanuele Torri. "Giocare in città - al di là dei lavori di adeguamento del Rigamonti-Ceppi, che tecnicamente sarebbero anche fattibili ma comunque richiederebbero costi non indifferenti - implicherebbe la necessità di rispettare una serie di regole in termini per esempio di pre-filtraggio dei tifosi, che sono pensate più per luoghi periferici che per realtà come la nostra, che vede a poche centinaia di metri dallo stadio scuole e supermercati. È chiaro che il desiderio di tutti sia quello di continuare a giocare qui, ma dobbiamo essere anche consapevoli delle caratteristiche e dei limiti - così come delle ricchezze - della città. Ad ogni modo per ora non abbiamo nessuna risposta certa, ci ragioneremo con calma appena possibile".
"Nel frattempo rinnovo alla società e alla squadra i miei complimenti e quelli dell'Amministrazione Comunale per lo storico traguardo raggiunto" ha concluso il sindaco Gattinoni. "Io capisco poco di calcio, ma il risultato finale della partita di ieri è stato eloquente e ci ha regalato una giornata indimenticabile, in una cornice di pubblico straordinaria con due tifoserie cariche ma comunque disciplinate, che hanno offerto un bell'esempio di sport. Anche il post partita è stato "effervescente", la città ha fatto sentire ai blucelesti tutto il suo calore sia lungo le strade che poi in Piazza Garibaldi, dove lo spettacolo è stato incredibile. Fortunatamente è filato tutto liscio anche dal punto di vista della sicurezza, ringrazio le forze dell'ordine per il grande sforzo profuso e Silea che all'alba di questa mattina aveva già restituito una città impeccabile. È stato un lavoro di squadra, ci siamo mossi tutti insieme e il risultato, sportivo e non solo, è stato straordinario".
Tra i tifosi, intanto, serpeggia anche un altro dubbio: i Di Nunno, che già più volte in Serie C per bocca dell'"esuberante" patron Paolo Leonardo hanno lamentato la mancanza di aiuti economici per portare avanti la società, resteranno o questa volta il club passerà davvero in altre mani? Una domanda che troverà risposta a breve, nel momento in cui la squadra bluceleste sarà iscritta al prossimo campionato.
Che nel caso specifico riguardano la Calcio Lecco 1912 e il suo futuro prossimo in Serie B, il campionato tanto ambito e riconquistato a cinquant'anni dall'ultima volta che ora, quando l'euforia del momento lascerà il posto alla razionalità, metterà di fronte la proprietà e l'intera città a più di un ragionamento: innanzitutto, sarà possibile disputare la stagione in casa, in quello Stadio Rigamonti-Ceppi che ad oggi, con i suoi 4.997 posti, non è omologato per la cadetteria? E poi, il territorio sarebbe in grado di gestire almeno un paio di volte al mese un afflusso di persone ancora superiore a quello che ieri, per la finalissima dei playoff contro il Foggia, ha di fatto spinto il capoluogo a "fermarsi", con importanti modifiche alla viabilità e un maxi dispiegamento di forze dell'ordine?
Il campo del Rigamonti-Ceppi "invaso" dai tifosi in festa dopo la premiazione della squadra
Come ha ricordato il primo cittadino, inoltre, anche qualora finisse per prevalere l'opzione Lecco per le partite casalinghe, la proprietà avrebbe comunque bisogno di una deroga temporanea per giocare altrove (all'U-Power Stadium di Monza?) almeno le prime giornate di Serie B, quando presumibilmente nell'impianto della città manzoniana saranno ancora in corso i necessari lavori di adeguamento.
Al centro, in una foto tratta da Instagram, il sindaco Mauro Gattinoni, con gli assessori Emanuele Torri, Emanuele Manzoni
e Maria Sacchi, nonchè il presidente del CC Roberto Nigriello e, alle sue spalle, il consigliere leghista Andrea Corti
Tra i tifosi, intanto, serpeggia anche un altro dubbio: i Di Nunno, che già più volte in Serie C per bocca dell'"esuberante" patron Paolo Leonardo hanno lamentato la mancanza di aiuti economici per portare avanti la società, resteranno o questa volta il club passerà davvero in altre mani? Una domanda che troverà risposta a breve, nel momento in cui la squadra bluceleste sarà iscritta al prossimo campionato.
B.P.