Lecco perduta/379: la 'regata dei batei' alla Sagra di Pescarenico

La “regata dei batei”, la caratteristica e tradizionale competizione tra natanti sulle acque manzoniane dell’Adda, nel quartiere di Pescarenico, non potrà avere luogo anche quest’anno per la mancanza di vogatori. Come è noto la gara dei batei, tipica imbarcazione dei pescatori del rione lecchese, ha avuto inizio con il Palio delle Contrade e con la sagra relativa nella seconda metà del Novecento, sollevando un’ondata di entusiasmo popolare e di rivalità contradaiole.


I partecipanti della regata dei batei del 2019

Cammin facendo non sono mai mancati gli spettatori e i tifosi che incitavano i propri "beniamini", ma purtroppo sono venuti a diminuire i vogatori, nonostante un coinvolgimento della Canottieri Lecco che aveva “in prestito” un rappresentante degli equipaggi blucelesti.


La regata durante la disputa del 2019

La regata dei batei rappresentava un’autentica novità e rarità nei programmi della sagra e sembrava avviata a sollevare un clima di entusiasmo e di popolarità, entrando nel novero delle classiche tradizionali come quelle tra le antiche città marinare, i lagunari di Comacchio, le sfide tra le barche tipiche del Garda e dell’Iseo, di altri mari, spiagge e lidi.


Il sindaco di Lecco Giuseppe Resinelli alla premiazione della regata 1977

Vi è stato nelle ultime edizioni l’impegno generoso di Susanna De Maron, docente liceale in pensione, impegnata non solo a livello parrocchiale a Pescarenico e nella relativa comunità pastorale; è invece recentemente scomparsa Vittoriella Ghislanzoni, capo contrada del Fossato, da sempre nella regata, anche nel ricordo del fratello Renato, deceduto a 33 anni nel maggio 1984 nelle acque della laguna di Venezia, mentre partecipava alla storica vogalonga con un equipaggio di Pescarenico.


Una premiazione della regata: da sinistra Battazza, Peverelli, Saggiante, Tentori, il parroco don Giovanni Brandolese

Il tracciato dei batei muoveva nel tratto terminale del lago di Lecco e anche del Lario, presso il ponte Kennedy di via Leonardo da Vinci e, dopo aver superato il trecentesco ponte visconteo, la minuscola isola e il ponte ferroviario, entrava nella dirittura d’arrivo davanti a piazza Era in Pescarenico. Ogni barca rappresentava una contrada delle otto partecipanti al palio che si articolava in diverse discipline sportive e non, avendo riferimento all’oratorio di corso Carlo Alberto e ai ritrovi popolari esistenti nel quartiere.


 Il pubblico alla premiazione della regata del 1990

La demarcazione delle contrade risaliva a una “catalogazione” del 1850 delle frazioni di Pescarenico, sempre in territorio comunale di Lecco. Nelle denominazioni di allora si possono già trovare contrade di oggi come Bione, Fossato, Piscen e Convento. C’era anche lo Stradun (l’attuale corso Martiri della Liberazione), arteria realizzata nel 1840 dal Punt Piccul di Lecco (sopra il Caldone), l’attuale piazza Manzoni.


I volontari della cucina per la sagra del pesce; primo a destra il compianto Sisso Franchi, giocatore del Lecco in serie A

Quindi c’era memoria palpitante di storia antica e anche recente nella regata dei batei, non dimenticando la “chicca” della minuscola isola presso il ponte Visconteo, un affioramento quasi triangolare con il perimetro di un vecchio muraglione su orto, una casa bassa e una torretta circolare sulla punta meridionale bagnata dal fiume.


Gli stendardi delle contrade issati presso l'oratorio di corso Carlo Alberto

Ricordando la regata dei batei nella Sagra di Pescarenico non si possono dimenticare organizzatori instancabili e appassionati come Luciano Saggiante, Amigoni, Spada e altri, nonché il primo parroco che sponsorizzò con entusiasmo l’iniziativa, il compianto don Giovanni Brandolese.


 Un equipaggio esulta con il trofeo per la vittoria nella regata

Chissà che nel futuro si possano trovare nuove iniziative di coinvolgimento popolare, reclutando vogatori per i batei di tutte le contrade sulle acque dell’Adda.
A.B.
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