Piazza Garibaldi 'in delirio' per la Calcio Lecco: una maxi folla abbraccia la squadra dopo la promozione

Un pomeriggio e una notte straordinari, di quelli che rimangono impressi nel cuore e poi nell'album dei ricordi per essere tramandati di padre in figlio, di generazione in generazione. Album che, nel 2023, è fatto anche di selfie, immagini scattate in un secondo e poi condivise subito sui social, proprio come è accaduto in queste ore nel "salotto buono" della città di Lecco che si è trasformato nel palcoscenico di un'opera dal finale più che lieto, dolce come un cioccolatino posato sulle labbra e poi gustato dopo mesi e mesi di rigida dieta.

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È stata Piazza Garibaldi la "vera" cornice dei festeggiamenti per la promozione della Calcio Lecco 1912 in Serie B, con la squadra di mister Luciano Foschi che intorno alle 22.00, una volta calato il sipario sulle celebrazioni allo Stadio Rigamonti-Ceppi e sulla conferenza stampa di rito, si è portata in centro per ricevere l'abbraccio del suo popolo, dei tifosi blucelesti che nel frattempo si erano già riversati tra le vie e il lungolago per esprimere tutta la propria gioia per il raggiungimento di un traguardo storico attraverso cori, caroselli, "sciarpate" e bandiere alzate quasi a voler sfiorare il cielo.



Gli "eroi" di giornata hanno quindi preso posto sul palco in Piazza Garibaldi, gremita di persone di ogni età pronte a intonare ancora una volta - ma a un volume più alto che mai - le frasi che hanno scandito questa stagione trionfale, in casa come in trasferta, grazie ai tifosi che non hanno mai lasciato la squadra da sola affrontando trasferte anche lunghe e impegnative, in qualsiasi condizione meteorologica, come quella di Trieste o le ultime per i playoff disputati tra Ancona, Pordenone (Fontanafredda), Cesena e Foggia: "Ogni volta che ti vedo, il mio cuore batte forte", "Dimmi dove e quando, Calcio Lecco noi ti stiamo tifando", "Orgogliosi di esser lecchesi" e molti altri, uniti a quelli "lanciati" per l'occasione come "Tanto già lo so, che l'anno prossimo, gioco di sabato" e "Ce ne andiamo in Serie B". Ma c'è stato anche chi, tra gli ultras, ha voluto guardare ancora oltre con un vibrante "Torneremo, torneremo in Serie A" urlato a gran voce, quasi a voler ricordare quanto sia inutile, almeno parlando di calcio, mettere limiti ai sogni.





A ricevere il meritato tributo della folla la squadra al gran completo, con il tecnico ancora visibilmente emozionato e il patron Paolo Leonardo Di Nunno che si è portato a sua volta sul palco per un breve saluto ricambiato con il coro "Un presidente, c'è solo un presidente"; tra i più acclamati sicuramente Franco Lepore, "l'intramontabile" che, a quasi 38 anni, ha trascinato i suoi compagni nei playoff con una doppietta nella finalissima di poche ore fa ma anche con un gol da cineteca su punizione nella gara di andata di martedì allo "Zaccheria" di Foggia.




Una serata, insomma, dalle mille emozioni, in cui non sono mancati nemmeno un breve ma intenso ricordo degli "angeli della Nord" prematuramente scomparsi - che hanno mostrato il loro supporto alla squadra anche dal cielo, che nel corso dei festeggiamenti si è illuminato con qualche fuoco d'artificio - e un "invito" in vista della prossima stagione al sindaco Mauro Gattinoni, che a detta degli ultras ha già promesso "uno stadio da 7.000 posti".




Ore di puro "delirio", che la città di Lecco - dove fortunatamente è filato tutto liscio anche dal punto di vista della sicurezza - non dimenticherà mai. Del resto una favola del genere - in cui in pochissimi, a dir la verità, avevano davvero creduto - andava festeggiata a dovere, perchè notti magiche come queste possono capitare anche una sola volta nella vita. I blucelesti, però, adesso non si vogliono fermare: la "corona" conquistata con così tanta fatica, in cinquant'anni di lotta, andrà difesa con forza, per monti, per mari e per laghi. Con la consapevolezza che, almeno per ora, è Lecco a guardare tutta l'Italia dall'alto, come una splendida regina nel suo abito più bello.
Benedetta Panzeri
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