Lecco, mister Foschi: siamo stati i più bravi. Lepore: da vittime sacrificali, abbiamo pensato ai fatti


La parola ai protagonisti dell'impresa.

Luciano Foschi
“E' successo... Abbiamo fatto qualcosa di fantastico perché non eravamo la squadra più forte. Siamo però stati i più bravi. E la squadra più brava ha vinto con merito giocando a calcio e non attaccandosi agli specchi. Ai ragazzi non parlo mai di arbitri e politici. Cerco di entrare nella loro testa. Quando sono tornato a Lecco ho detto loro “ voglio diventare l'allenatore della nazionale”. La consapevolezza è che non ci arriverò mai, ma è l'impegno che conta. Mi sono fidato ciecamente dei giocatori, i quali mi hanno ripagato, rendendo felice una città intera che mai avrebbe pensato di tornare in B dopo mezzo secolo. Il mio gruppo è nato per vincere. Permettetemi: oggi abbiamo stravinto. Non esistono più aggettivi per definire questa impresa. Ringrazio i componenti dello staff. Il presidente Di Nunno ha portato in sei anni questa squadra fino alla B. Ha una umanità che non traspare, ma l'ha a modo suo. Signori, tanto di cappello al patron. Nei playoff  il Lecco è rimasto in vita, contro Ancona, Pordenone e Cesena. La mia permanenza ?  Non credo che si siano problemi per un accordo. Sono romano, vivo a Reggio Emilia e  mi sento lecchese.  Oggi ha vinto lo sport”.

Luca Giudici, capitano della squadra
“All' inizio dei playoff ci speravamo. Non avevamo nulla da perdere e abbiamo dato il massimo con totale serenità. E' una emozione indescrivibile. Dopo 47 partite è ora di andare in ferie. Quest'anno il gruppo ha fatto la differenza. Non solo il gruppo squadra, ma tutta la società. Anzi dico che è la vittoria di tutti”.     

Franco Lepore
“Le mie prestazioni? Faccio tanto lavoro extra, curo l'alimentazione. Insomma tengo al mio fisico. Mi piace essere un esempio per i giovani. Per me è la sesta promozione, la prima attraverso i playoff. E' andata bene. L'affetto dei tifosi mi fa tanto piacere. Giochiamo per una maglia, una città intera e per i tifosi. L'attaccamento non deve mancare mai. Vale per me e per i miei compagni. Promozione inaspettata. In ogni partita playoff eravamo le vittime predestinate. Abbiamo solo pensato ai fatti. E' una promozione bella per uno come me, vicino ai 38 anni. Dedico la vittoria a mamma Silvana che per me è un esempio di vita. Conferma al Lecco ? Facciamo festa, al futuro ci penseremo. Un grazie ai tifosi e ai ragazzi della Curva che ci hanno seguito in tutte le trasferte”.
R.F.
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