Gli alpini di Margno e Crandola in festa per i 100 anni+1 di fondazione del loro gruppo
100 anni + 1 per il gruppo alpini di Margno e Crandola. Sebbene il traguardo del secolo si stato tagliato lo scorso anno, in contemporanea con la sezione di Lecco, il sodalizio ha omaggiato anche quest'oggi la ricorrenza dei 101 anni dalla fondazione in grande spolvero.
Don Emanuele nella sua omelia ha preso come riferimento don Carlo Gnocchi, "grande cappellano degli alpini che ha fatto la guerra insieme ai suoi ragazzi". "Attraverso le sue parole - ha aggiunto ancora il sacerdote - noi prendiamo consapevolezza della nostra storia, da dove veniamo e il nostro essere qui in chiesa oggi".
Ha poi invitato le penne nere a proseguire nella loro opera, "sempre al servizio della società". Occupandosi poi del territorio - della manutenzione dei sentieri, dei muretti a secco o nel ripristino delle staccionate sui percorsi per raggiungere diverse mete, soprattutto nelle zone dell'Alta Valle - li ha paragonati ad Adamo, a cui il Signore affidò la cura del giardino dell'Eden. "Continuate a fare del bene in nome di Gesù" ha concluso il celebrante.
La parola è andata a Giuseppe Malugani, primo cittadino di Margno che ha ringraziato tutti gli intervenuti, ricordando gli alpini che sono "andati avanti e soprattutto i primi capogruppo, nonché i fondatori di questo cippo, che sono stati le colonne portanti del sodalizio. Sono sempre nel mio cuore" ha detto, senza dimenticare poi i commilitoni scomparsi nel recente passato, citando infine Achille Gobbi.
Il microfono è passato al primo cittadino di Crandola, Matteo Manzoni che ha voluto spronare tutti a ricordare sempre di coloro i quali "ci hanno consentito di fare sventolare la nostra bandiera", con riferimento al Tricolore appena issato al pennone.
Accanto ai sindaci del gruppo che oggi festeggia i 101 anni di fondazione anche il primo cittadino di Casargo, Antonio Pasquini e il comandante della stazione dei carabinieri Luigi Tarico che ha consegnato al capogruppo delle penne nere locali il calendario dell'Arma.
I festeggiamenti sono poi continuati nella tensostruttura con il pranzo comunitario cucinato dai volontari e simpatizzanti dell'ANA.
M.A.