Il Lecco Pride cresce ancora: ben oltre 2.000 persone colorano il centro con le tinte arcobaleno. Invocate tutele per le famiglie
Sempre di più. Sempre più rappresentativi di una società aperta, moderna, inclusiva. Ed in qualche modo empatica con chi, ancora oggi, è discriminato per il proprio essere. Perché il Pride è anche il giorno di chi - anche solo scegliendo di esserci - porta avanti una lotta di uguaglianza, magari non per se' ma per tutti e tutte. Ben oltre 2.000 persone nel pomeriggio odierno, anche sfidando l'incertezza meteo - con la pioggia caduta a tratti lungo il percorso - hanno sfilato nel cuore del capoluogo, tingendo il centro città delle tinte arcobaleno. Tanti i giovani. Ma numerose anche le famiglie.
Il terzo Lecco Pride ha superato le due precedenti edizioni, tanto la prima - ancora imbrigliata dalle imposizioni per il contrasto del Covid - tanto quella del 2022, che già era stata considerata un successone. "Se l'anno scorso eravamo 2.000 quest'anno siamo molti di più. Siamo molto contenti di questa partecipazione" il commento di un Mauro Pirovano sfinito all'arrivo del lunghissimo serpentone in piazza Garibaldi, dopo aver letteralmente invaso il salotto buono cittadino, con musica a tutto volume a sottolineare la voglia di farsi sentire e di coinvolgere i lecchesi che, a decine, hanno atteso i partecipanti al punto d'arrivo.
Mauro Pirovano
"E' un momento molto importante per la città" ha proseguito il Presidente di Renzo e Lucio, in rappresentanza del collettivo che organizza il Pride. "Dobbiamo mettere al centro i diritti, le parole del nostro manifesto (QUI il testo integrale). Identità, parità e libertà, sono parole fondamentali. L'identità delle persone che deve sempre essere rispettata per tutti, tutte e tutto. La parità, in modo particolare per le famiglie arcobaleno. E la libertà per tutti e di tutti, di scegliere di fare una famiglia come la vogliono loro".
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Un concetto questo ripreso anche da sindaco Mauro Gattinoni, presente al Pride come gli assessori Emanuele Manzoni, Alessandra Durante e Renata Zuffi e diversi altri esponenti della sua maggioranza così come amministratori delle municipalità del circondario, alcuni dei quali anche in fascia tricolore.
Commentando "una piazza sempre più piena", il primo cittadino ha sottolineato come "negli ultimi anni abbiamo visto un allargamento di partecipazione e di patrocini (di una ventina di comuni, ormai), oltre - altro aspetto interessante - del Politecnico e di una serie di associazioni, enti e aziende. Il che vuol dire che il tema dei diritti, il tema dell'uguaglianza, il tema della lotta anche alla violenza deve permeare tutta la comunità. Devo ammettere che, come sindaco, rispetto all'anno scorso, abbiamo un'arma in meno per tutelare le parti deboli: la Cassazione ci ha vietato le famose trascrizioni di figli di coppie omogenitoriali. La cosa ovviamente crea un problema. Credo che oggi, in Italia, abbiamo bisogno di una norma che chiarisca questo aspetto e che dia a noi sindaci gli strumenti giusti per prenderci cura soprattutto dei bambini". Come dagli torto.
A.M.