Lecco: 42enne a processo per danneggiamento di... una dentiera

Prima ''infornata'' di udienze predibattimentali questa mattina in tribunale a Lecco. Una novità introdotta dalla riforma Cartabia: la funzione è quella di verificare la fondatezza dell'accusa formulata dal pubblico ministero. Il giudice monocratico infatti, sulla base degli atti trasmessi dal PM, potrà emettere sentenza di non luogo a procedere o al contrario disporre il dibattimento, trasmettendo (in quel caso) il fascicolo ad altro collega. Una sorta di ''udienza filtro'' (valida solo per i reati a citazione diretta a giudizio) che - perlomeno secondo quanto previsto dall'ex guardasigilli - avrebbe lo scopo di evitare la celebrazione di procedimenti inutili in un’ottica di celerità ed efficienza del processo penale.
Fra i fascicoli al vaglio stamani della dr.ssa Martina Beggio (con la pubblica accusa rappresentata dal sostituto Chiara Stoppioni e dal vpo Caterina Scarselli), quello a carico di un 42enne, finito in Aula con l'accusa di lesioni e danneggiamento. All'origine della vicenda giudiziaria un pugno che il lecchese avrebbe assestato ad un dirimpettaio, a seguito di una vivace lite per questioni di ''vicinato''. Quest'ultimo - costituitosi parte civile - avrebbe infatti riportato traumi al volto e la rottura della protesi dentaria; da qui la doppia (e curiosa) imputazione.
L'uomo - difeso dall'avvocato Claudio Rea del Foro di Lecco - comparirà nelle prossime settimane al cospetto di altro giudice per l'avvio dell'istruttoria dibattimentale.

G.C.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.