Premana: quattro 'sferruzzatrici' a Bergamo per la catena umana da record, fino a Brescia

Anche quattro attivissime “sferruzzatrici” di Premana hanno preso parte, domenica mattina, alla catena umana che ha unito Bergamo e Brescia, città divenute simbolo della lotta al Covid per l'alto tributo di vite umane pagato a inizio pandemia e accomunate dall'esperienza quale Capitale della Cultura 2023.

Le quattro premanesi a Bergamo

Dall'Alta Valvarrone hanno raggiunto il capoluogo orobico Livia, Luciana, Anita e Raffaella, poi schierate dagli organizzatori lungo le mura veneziane, con punto di ritrovo fissato a Spalto delle Cento Piante. Lì le quattro premanesi hanno ricevuto ciascuna una delle sciarpe da un metro e mezzo confezionate appositamente per l'iniziativa da volontari da tutta Italia, appassionati, come loro, del lavoro a maglia. 80 mila (il doppio delle 40 mila originariamente previste) le strisce raccolte per dare vita al flash mob «50 Miglia di Viva Vittoria», a cui hanno partecipato, tra gli altri il sindaco di Bergamo Giorgio Gori con la moglie Cristina Parodi e la sua omologa di Brescia Laura Castelletti, trovatisi sul ponte di Paratico, al confine dunque tra le due province e idealmente nel mezzo degli ottanta chilometri tra piazza vecchia e piazza della Loggia.
Benefico, neanche a dirlo, lo scopo dell'iniziativa. I fondi raccolti sosterranno infatti progetti per giovani con problemi derivanti anche dalla pandemia. Nel dettaglio saranno devoluti al Centro per i disturbi del comportamento alimentare – Casa di cura Palazzolo dell'Istituto Palazzolo di Bergamo, al «Programma Angelo Cocchi» dell'Asst Bergamo ovest di Treviglio e all’unità operativa di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza dell’Asst Spedali Civili di Brescia.

Una decina di minuti, in tutto a cavallo delle 11, il tempo "rubato" alle quattro premanesi e a tutti i partecipanti dalla catena umana. Al liberi tutti, ciascuno ha potuto conservare, come ricordo, la "sciarpa" ricevuta dagli organizzatori.
La giornata bergamasca di Livia, Luciana, Anita e Raffaella è proseguita poi con la visita alla città, prima di far ritorno a casa in treno.
Finito un evento, il lavoro delle instancabili lavoratrici dell'Alta Valvarrone non termina qui. Prosegue infatti l’impegno nella produzione di manufatti in maglia per le case di riposo, mentre il prossimo 18-19 novembre le "sferruzzatrici" saranno a Lecco per l'evento contro la violenza sulle donne promosso in città da Viva Vittoria e diverse altre realtà del territorio.

Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.