Lecco perduta/377: quella dimenticata medaglia d'oro al lavoro

C’è forse un due anche senza il tre, rovesciando il vecchio detto popolare. Potrebbe sembrare di sì per le medaglie al merito conferite alla città di Lecco nel corso della sua storia. Si ricordano quella d’argento per l’istruzione, la cultura e l’arte, conferita nel 1958, e quella dello stesso prezioso metallo ricevuta nella primavera 1976 per la lotta di Liberazione. Ma si dimentica quella d’oro al merito del lavoro, assegnata nel gennaio 1966.
Sarà bene, in proposito, fare un riassunto di cronostoria. Era il giugno 1958 quando la città di Lecco ricevette la medaglia d’argento per i benemeriti dell’istruzione. La cerimonia ebbe luogo nel cortile centrale del municipio, durante le manifestazioni del 110° anniversario, nel giugno 1848, della promozione del borgo di Lecco a città. Il presidente della Repubblica era allora Giovanni Gronchi; il Ministro della pubblica istruzione Aldo Moro, che sarà a Lecco come presidente del Consiglio nella visita storica del febbraio 1968, sostando prima a Galbiate dove inaugurò il nuovo municipio con il sindaco Cesare Golfari. La medaglia venne appuntata sul gonfalone dal provveditore agli studi di Como, Luigi Spinelli, che nel suo intervento elencò “i meriti diversi e grandi del Comune di Lecco nel settore della scuola e nella formazione delle nuove generazioni”.


Il conferimento della medaglia d'argento dei benemeriti della pubblica istruzione (giugno 1958)

La cerimonia si era aperta con il saluto del sindaco Luigi Colombo, che ricordò con commosse parole i caduti di tutte le guerre ai quali erano state simbolicamente recate, presso monumenti e lapidi, corone d’alloro. Oratore ufficiale della manifestazione è stato Aldo Rossi, presidente dell’amministrazione provinciale di Como (Lecco era allora in provincia di Como), che sottolineò le vicende principali del glorioso 1848 e anche il decennale della Costituzione repubblicana. Avvenne poi lo scoprimento della lapide sotto il porticato centrale che ricorda Lecco città dal 1848. Ebbe quindi luogo la cerimonia di consegna da parte del provveditore agli studi di omaggi e diplomi di benemerenza per insegnanti distintisi per anzianità e passione didattica.


Titolo della stampa locale per la medaglia d'oro al lavoro lecchese (1966)

La seconda medaglia è stata quella conferita domenica 14 marzo 1976 presso lo stadio Rigamonti, con il discorso ufficiale tenuto da Sandro Pertini, allora presidente della Camera, che due anni dopo divenne Capo dello Stato. Cortei diversi, partendo da vari punti della città, con bandiere, striscioni e vessilli, raggiunsero l'impianto, gremito in ogni ordine di posti. Il corteo con le autorità, Pertini in testa, affiancato dal Ministro Tommaso Morlino e dal presidente della Regione Lombardia Cesare Golfari e da altre personalità, compresi i sindaci del territorio lecchese, raggiunse la zona dello stadio salendo da via Cavour e da corso Matteotti. C’erano i gonfaloni delle città italiane decorate di medaglia al valor civile e militare, nonchè i vessilli dei Comuni di quella che diventerà, alcuni anni dopo, la provincia di Lecco.
La medaglia d’argento venne appuntato sul civico gonfalone dal generale Arturo Capizzi Cittadini, comandante della gloriosa Legnano, che aveva avuto dal 1946 al 1974 un presidio nella caserma Sirtori di via Leonardo da Vinci e che si era gloriosamente distinta nelle prime fasi della lotta di Liberazione combattendo sulle pendici di Montelungo, avamposto verso la unitissima linea nazista intorno a Montecassino.


Il conferimento della medaglia d'oro al lavoro lecchese: parla il prefetto di Como
Giovanni Zecchino, affiancato dal sindaco di Lecco Alessandro Rusconi

Nel gennaio 1966, in forma ufficiale presso il salone Don Rodrigo di viale della Costituzione, poi divenuto cinema Mignon, oggi da tempo tristemente chiuso, avvenne poi il conferimento della medaglia d’oro al lavoro lecchese, assegnata dalla Camera di Commercio di Como nel quadro di riconoscimenti istituiti dal ministero dell’Industria e dell’Economia. Erano presenti autorità provinciali e comunali, grandi nomi del mondo industriale e commerciale, primo fra tutti l’onorevole Giorgio Oliva, sottosegretario di Stato al ministero dell’Industria, poi il prefetto di Como Zecchino, il presidente della Camera di Commercio Scacchi, i parlamentari Calvetti, Bonaiti e Botta, il sindaco di Lecco Alessandro Rusconi, il prevosto mons. Enrico Assi.
Giuseppe Scacchi, sottolineò che, in conformità a disposizioni del ministero dell’Industria e del Commercio, si evidenziava con la medaglia d’oro la fedeltà al lavoro e al progresso delle città meritevoli di tale provvedimento. Si riconosceva in tal modo il concorde sforzo di operatori economici e di lavoratori per nuovi, impegnativi traguardi di potenziamento sociale.


Il conferimento della medaglia d'argento al valor militare per la lotta di Liberazione (14 marzo 1976)

La cerimonia vide la premiazione di 97 lavoratori e di 21 imprese individuali e familiari, con cinquant’anni di continua e lodevole attività. La medaglia d'oro per la città di Lecco venne consegnata dal prefetto Zecchino al sindaco Alessandro Rusconi, che rivolse parole di ringraziamento ricordando la collaborazione della Camera di Commercio in numerose iniziative economiche e sociali. Il primo cittadino menzionò anche i due rappresentanti lecchesi nella Camera di Commercio di Como: il vice presidente Achille Colombo, noto commercialista, e Icaro Taroni, assessore in Comune, storico esponente dell’Unione Artigiani Lecchesi.
A.B.
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