Lecco: Festa della Repubblica pensando agli alluvionati. Sul palco conferite sei onorificenze e svelato il nuovo stemma di Bellano

Se lo scorso anno fu l’uscita dalla pandemia ma anche la nuova guerra in Europa, l’alluvione in Romagna è stato il tema attorno al quale si sono inseguiti i discorsi ufficiali nella cerimonia del 2 giugno, festa della Repubblica italiana, celebrata in mattinata in piazza Garibaldi alla presenza soprattutto di rappresentanti a vario titolo delle istituzioni.

Il Prefetto Sergio Pomponio

L’alluvione, dunque, il filo conduttore della riflessione nella giornata che celebra la fondazione della Repubblica che quest’anno compie i 77 anni e l’entrata in vigore della Costituzione che di anni ne ha 75. L’alluvione come banco di prova della coesione nazionale, sottolineatura delle necessità di collaborazione tra tutte le forze e le energie del Paese. In un momento storico – il sottinteso che ciascuno declina secondo le proprie appartenenze politiche – in cui la comunità italiana sembra in verità essere divisa più ancora di altri momenti drammatici della storia repubblicana.
Dopo l’alzabandiera in piazza Cermenati, la manifestazione si è trasferita appunto in piazza Garibaldi, al seguito del corpo musicale Manzoni che ha accompagnato i vari momenti della mattinata.

Dopo l’inno nazionale cantato dai ragazzi dell’istituto comprensivo Lecco 1, sono intervenuti il sindaco Mauro Gattinoni, la presidente provinciale Alessandra Hofmann e il prefetto Sergio Pomponio che ha anche letto il messaggio ufficiale che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inviato per l’occasione ai rappresentanti ufficiali dello Stato nelle province italiane.

Lo stesso Mattarella ha volto lo sguardo al Centro Italia: «Ancora nelle scorse settimane, con instancabile impegno, in occasione dell’emergenza alluvionale che ha colpito così duramente l’Emilia-Romagna e territori della Toscana e delle Marche, i Prefetti, insieme agli enti regionali e provinciali, ai Sindaci, alle Forze di polizia, ai Vigili del Fuoco, agli enti di soccorso, al mondo del volontariato, al fianco dei territori feriti dagli eventi, hanno dato testimonianza della vicinanza solidale e operosa delle istituzioni ai bisogni e al dolore delle persone e delle comunità. È il fare rete tra Stato, autonomie locali, istituzioni e componenti della società civile che consente di affrontare e superare le sfide e le crisi. Con uno sguardo che sappia, sempre, guardare oltre l’emergenza per dare risposte efficaci e durevoli ai cittadini».

Il sindaco Mauro Gattinoni

Il sindaco Gattinoni ha citato don Lorenzo Milani, la presidente Hoffman le parole di Piero Calamandrei e il prefetto Pomponio la “Repubblica” di Platone. Riferimenti diversi per messaggi dai tratti comuni.
Il sindaco ha parlato di «Italia unica anche nelle emergenze, unica e indivisibile senza inutili discriminazione che alla lunga provocherebbero non pochi problemi anche alle nostre imprese», un evidente riferimento al progetto di autonomia differenziata tra Regioni, della necessità di ritrovare «un protagonismo con l’Europa e in Europa», ha toccato i temi del cambiamento climatico, del lavoro, dei diritti delle persone fragili, dei problemi giovanili e della necessità di sostenerli e richiamandosi al discorso manzoniano di Mattarella per ribadire i valori della dichiarazione universale dei diritti dell’uomo contro ogni discriminazione per razza o appartenenza, la sopraffazione, la prevalenza del più forte.

La presidente della Provincia Alessandra Hofmann

Parlando della Costituzione, Hofmann ha ricordato come ogni giorno con i nostri comportamenti scegliamo se mantenere viva la nostra carta fondativa e ha invitato a ricordare ogni giorno come sia un onore indossare la fascia di amministratore pubblico, operando a favore delle nostre comunità per fare sì che si sia orgogliosi di essere italiani e di poter essere liberi di cantare nelle piazze l’inno nazionale.
Infine, il prefetto Pomponio ha auspicato che non si aspettino sempre le catastrofi naturali per riscoprire il principio della comunità e l’orgoglio di farne parte magari anche senza essere cittadini.

Aldo Panebianco

Emilio Fiora

Paolo Zaganella

E’ seguita la tradizionale consegna delle onorificenze di cavaliere della Repubblica quest’anno assegnate a rappresentanti istituzionali e delle forze dell’ordine: a Salvatore Campagnolo della Polizia di Stato, a Emilio Renzo Fiora della Guardia di Finanza, a Rossano Lambardi e a Paolo Zaganella dei Carabinieri, a Aldo Panebianco della Prefettura e allo stesso prefetto Sergio Pomponio (per mano di due giovani alunni).

Rossano Lambardi

Salvatore Campagnolo

Sergio Pomponio

A chiudere la mattinata, la consegna ufficiale del nuovo gonfalone del Comune di Bellano dopo l’assorbimento di quello di Vendrogno, avvenuto in seguito ai risultati del referendum popolare nel settembre 2019. Sul palco, il sindaco Antonio Rusconi.

Lo stemma di Bellano

Il programma lecchese della Festa della Repubblica prevede anche il concerto serale della Filarmonica Verdi di San Giovanni. Appuntamento alle 21 in piazza Garibaldi (in caso di maltempo, casa dell’economia di via Tonale). Il concerto si aprirà il “Canto degli italiani” di Michele Novaro che è poi l’inno nazionale ufficiale più popolarmente conosciuto come inno di Mameli per il testo che fu appunto scritto da Goffredo Mameli. Saranno poi eseguiti la Marcia dell’aeronautica di Alberto Di Miniello, il “Due giugno” di Amleto Lacerenza, “Scossa elettrica” di Giacomo Puccini, il gran finale del secondo atto dell’Aida di Giuseppe Verdi, “Il Gottardo” di Amilcare Ponchielli, la “danza delle indine dall’opera “Loreley” di Alfredo Catalani e la sinfonia dal “Guarany” di Antonio Carlos Gomes.

Alla viglia della festa, giovedì, sempre in piazza Garibaldi si era svolta la cerimonia di consegna della Costituzione ai lecchesi neomaggiorenni.
Dario Cercek
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