Civate, il sindaco incontra l'Ufficio Unesco: 'passo in avanti'

“L’incontro di oggi rappresenta un bel passo in avanti per Civate e tutto il territorio. Ora bisogna lavorare”. L’entusiasmo di Angelo Isella era avvertibile anche a centinaia di chilometri di distanza e nonostante qualche problema di linea. Quando lo abbiamo contattato, il sindaco si trovava in treno, di ritorno dal meeting svoltosi ieri presso l’ufficio Unesco del Ministero. Alla riunione erano presenti i rappresentanti di dieci Comuni e sei Regioni, ovvero gli enti coinvolti ne “Il paesaggio culturale degli insediamenti benedettini dell’Italia medievale”.
Tale sito è in corsa fin dal 2016 per una candidatura a Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. “Finalmente il Ministero ha assunto un ruolo di guida e ci ha fornito una serie di indicazioni tecniche per completare l'iter. Ora abbiamo un input chiaro su come procedere nonché una road map da seguire” ha spiegato ancora Isella.
Il primo passo sarà la sottoscrizione da parte di Comuni e Regioni di un protocollo di intesa redatto dai tecnici di Roma. Ciò dovrebbe avvenire entro l’estate. “In parallelo istituiremo un “comitato di pilotaggio”, ovvero un gruppo di lavoro incaricato di completare la candidatura secondo le indicazioni giunte dal Ministero. Ringrazio Maria Grazia Nasazzi, presidente della Fondazione comunitaria del lecchese, presente oggi all’incontro. Il ruolo di questa realtà, infatti, continua ad essere fondamentale” ha sottolineato il sindaco di Civate.
Gli altri Comuni coinvolti in questa fondamentale partita sono Capua, Cassino, Castel San Vincenzo, Chiusa di San Michele, Fara in Sabina, Genga, Rocchetta al Volturno, Sant’Ambrogio di Torino, Subiaco. “Non bisogna illudersi, però almeno ora abbiamo una road map e indicazioni chiare da parte del Ministero” ha concluso Isella.
“Giornata importante per il percorso di riconoscimento Unesco della "cordata" di 8 siti benedettini, 6 Regioni e 9 Comuni avviata dalla Fondazione con San Pietro al Monte" è stato invece il commento di Maria Grazia Nasazzi. "Un iter che ha fatto un passo avanti con la convocazione a Roma dal Ministero della Cultura per tracciare alcune linee importanti. La Fondazione c'è, in un cammino che esige risorse, tanta pazienza e altrettanta professionalità”.
A.Bes.
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