Lecco: parte in salita la strada per realizzare il nuovo hub per i pullman
Ha mosso i suoi primi, faticosi, passi il progetto per la realizzazione del nuovo hub per il trasporto pubblico locale della città di Lecco, ovvero la realizzazione di una stazione degli autobus che permetta di “liberare” dal trasporto extraurbano su gomma (i pullman blu) la piazza della stazione per garantire una sua migliore fruibilità. È un nodo che la città si trascina da anni e che adesso, in vista delle Olimpiadi invernali del 2026, è venuto al pettine. Come spiega infatti l’assessore ai Trasporti Renata Zuffi, il progetto di fattibilità di cui si discute è frutto di uno “stimolo” di Rfi e Regione Lombardia che in vista del “grande evento” dispongono di importanti finanziamenti per migliorare l’accessibilità della stazione e trasformarla in un punto di interscambio modale. Una progettualità che dovrebbe svilupparsi in due lotti: un primo, realizzato da Rfi, che prevede la realizzazione di un nuovo sottopasso e di una velostazione; il secondo, in capo a Palazzo Bovara, che ha lo scopo di spostare gli autobus dalla piazza della stazione e permettere così di regolare meglio i flussi di pedoni e pendolari e di consentire il carico e scarico delle persone.
Diverse le soluzioni proposte dal Comune di Lecco a Rfi per realizzare questo hub: un allargamento del posteggio di via Sassi, l’area della rotatoria nei pressi del liceo scientifico, il grande parcheggio della Meridiana. Tutte bocciate per questione di sicurezza o di distanza dalla stazione. Il cerchio si è così stretto attorno all’area verde del supercondominio del Broletto: su questa superficie di 4.267 metri quadrati di proprietà del condominio è stato formulato un primo studio di fattibilità. L’idea è che gli autobus accedano dalla rotonda esistente di via Balicco, quella dell’uscita della SS36, per poi entrare nell’area attraverso un ingresso parallelo al portico che attualmente fronteggia l’area verde. Da qui i mezzi percorrerebbero tutta la piazza fino ad un’aiuola spartitraffico da cui si raggiungerebbero i diversi stalli per autobus; a completare l’intervento una struttura che fungerebbe da biglietteria e altri servizi. Questo è il progetto “base” del valore di un milione e mezzo, ma sono già previsti quattro stralci progettuali per lo sviluppo di ulteriori lotti "arricchenti": si va delle semplici pensiline fino a una vera e propria terrazza che serva sia a coprire gli stalli sia a creare un collegamento con l’area verde che affaccia su corso Matteotti.
Ma il percorso è in salita. Ad oggi questa è un’area privata asservita a uso pubblico come standard a verde, quindi da un lato è necessario cambiarne la destinazione d’uso e dall’altro entrarne in possesso. Il primo passo è stata la pubblicazione di un “avviso pubblico per l’avvio del procedimento amministrativo diretto all’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio di pubblica utilità e alla dichiarazione di pubblica utilità”: “Se nel Pgt fosse già previsto che quest’area, che ora è privata ma asservita ad uso pubblico, avesse come destinazione quella di realizzare un’opera pubblica, non avremmo dovuto avviare questo procedimento - spiega l’assessore all’Urbanistica Giuseppe Rusconi - Questo è l’avvio di un procedimento per l’apposizione di un vincolo che può tecnicamente portare all’esproprio ma quello che speriamo è di trovare un’alternativa e su questo c’è la massima disponibilità dell’amministrazione”.
Se tutte le forze politiche sono d’accordo sulla necessità di trovare una soluzione che renda accessibile la piazza della stazione e regoli il flusso di traffico in particolare negli orari di punta degli studenti, preoccupa il forte malcontento delle centinaia di famiglie che vivono nel condominio di via Balicco e non vogliono perdere la loro area verde né avere una stazione degli autobus sotto casa. “Questa rischia di essere una non soluzione - sostiene Filippo Boscagli (FdI)- E' un’area già altamente attraversata dagli studenti, dai pendolari che posteggiano, da chi frequenta il centro commerciale, c’è l’uscita dalla superstrada e c’è anche un esproprio di mezzo. I condomini hanno già espresso un parere contrario, rischiamo di andare per le vie legali e di non vedere mai la nascita di quest’opera così importante”.
Molto critico Corrado Valsecchi di Appello per Lecco: “Se aveste portato avanti il progetto del municipio in via Marco d’Oggiono oggi tutta l’ala meno nobile di palazzo Bovara poteva essere abbattuta e lì si sarebbe potuto realizzare questo hub”.
Anche Peppino Ciresa ha ricordato una delle proposte della propria campagna elettorale di realizzare una fermata per studenti alla Piccola. Il leghista Stefano Parolari ha sollevato altri problemi: la sottrazione alla città di un’area verde di quelle dimensioni e la riproposizione su una nuova area di vecchi problemi quali la congestione e le situazioni di disagio e criminalità che si verificano in piazza della stazione. “Questa amministrazione fa scelte politiche che la portano a fare guerre e in questo caso non si sa nemmeno con quali benefici”.
“Abbiamo due problemi da risolvere, gestire meglio il traffico degli studenti e liberare la piazza della stazione per garantire l’interscambio, qual è la soluzione migliore? - si chiede Alberto Anghileri (Sinistra) - Questa è stata individuata come l’unica percorribile e se non ci sono altre alternative va affrontata limitando al massimo i disguidi”. Una lettura condivisa da Alessio Dossi (Ambientalmente): “Io non ho memoria di altre soluzioni a questo che è un problema gigante, questa proposta con pro e contro, è imperfetta ma da una risposta concreta”.
Diverse le soluzioni proposte dal Comune di Lecco a Rfi per realizzare questo hub: un allargamento del posteggio di via Sassi, l’area della rotatoria nei pressi del liceo scientifico, il grande parcheggio della Meridiana. Tutte bocciate per questione di sicurezza o di distanza dalla stazione. Il cerchio si è così stretto attorno all’area verde del supercondominio del Broletto: su questa superficie di 4.267 metri quadrati di proprietà del condominio è stato formulato un primo studio di fattibilità. L’idea è che gli autobus accedano dalla rotonda esistente di via Balicco, quella dell’uscita della SS36, per poi entrare nell’area attraverso un ingresso parallelo al portico che attualmente fronteggia l’area verde. Da qui i mezzi percorrerebbero tutta la piazza fino ad un’aiuola spartitraffico da cui si raggiungerebbero i diversi stalli per autobus; a completare l’intervento una struttura che fungerebbe da biglietteria e altri servizi. Questo è il progetto “base” del valore di un milione e mezzo, ma sono già previsti quattro stralci progettuali per lo sviluppo di ulteriori lotti "arricchenti": si va delle semplici pensiline fino a una vera e propria terrazza che serva sia a coprire gli stalli sia a creare un collegamento con l’area verde che affaccia su corso Matteotti.
Ma il percorso è in salita. Ad oggi questa è un’area privata asservita a uso pubblico come standard a verde, quindi da un lato è necessario cambiarne la destinazione d’uso e dall’altro entrarne in possesso. Il primo passo è stata la pubblicazione di un “avviso pubblico per l’avvio del procedimento amministrativo diretto all’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio di pubblica utilità e alla dichiarazione di pubblica utilità”: “Se nel Pgt fosse già previsto che quest’area, che ora è privata ma asservita ad uso pubblico, avesse come destinazione quella di realizzare un’opera pubblica, non avremmo dovuto avviare questo procedimento - spiega l’assessore all’Urbanistica Giuseppe Rusconi - Questo è l’avvio di un procedimento per l’apposizione di un vincolo che può tecnicamente portare all’esproprio ma quello che speriamo è di trovare un’alternativa e su questo c’è la massima disponibilità dell’amministrazione”.
Se tutte le forze politiche sono d’accordo sulla necessità di trovare una soluzione che renda accessibile la piazza della stazione e regoli il flusso di traffico in particolare negli orari di punta degli studenti, preoccupa il forte malcontento delle centinaia di famiglie che vivono nel condominio di via Balicco e non vogliono perdere la loro area verde né avere una stazione degli autobus sotto casa. “Questa rischia di essere una non soluzione - sostiene Filippo Boscagli (FdI)- E' un’area già altamente attraversata dagli studenti, dai pendolari che posteggiano, da chi frequenta il centro commerciale, c’è l’uscita dalla superstrada e c’è anche un esproprio di mezzo. I condomini hanno già espresso un parere contrario, rischiamo di andare per le vie legali e di non vedere mai la nascita di quest’opera così importante”.
Molto critico Corrado Valsecchi di Appello per Lecco: “Se aveste portato avanti il progetto del municipio in via Marco d’Oggiono oggi tutta l’ala meno nobile di palazzo Bovara poteva essere abbattuta e lì si sarebbe potuto realizzare questo hub”.
Anche Peppino Ciresa ha ricordato una delle proposte della propria campagna elettorale di realizzare una fermata per studenti alla Piccola. Il leghista Stefano Parolari ha sollevato altri problemi: la sottrazione alla città di un’area verde di quelle dimensioni e la riproposizione su una nuova area di vecchi problemi quali la congestione e le situazioni di disagio e criminalità che si verificano in piazza della stazione. “Questa amministrazione fa scelte politiche che la portano a fare guerre e in questo caso non si sa nemmeno con quali benefici”.
“Abbiamo due problemi da risolvere, gestire meglio il traffico degli studenti e liberare la piazza della stazione per garantire l’interscambio, qual è la soluzione migliore? - si chiede Alberto Anghileri (Sinistra) - Questa è stata individuata come l’unica percorribile e se non ci sono altre alternative va affrontata limitando al massimo i disguidi”. Una lettura condivisa da Alessio Dossi (Ambientalmente): “Io non ho memoria di altre soluzioni a questo che è un problema gigante, questa proposta con pro e contro, è imperfetta ma da una risposta concreta”.
M.V.