Calolzio: 'esordio' tra il fango di Faenza per 'Gli amici di padre Nando'
La "missione" di ieri potrebbe essere considerata l'uscita 0 degli "Amici di Padre Nando", l'associazione - non ancora tale, in quanto non ufficialmente costituita - che Cristina Valsecchi sta "plasmando" per ricordare il fratello sacerdote, scomparso nel 2011 a soli 51 anni.Con il compagno Fabio e la calolziese Cinzia, l'attivissima commerciante, riconfermata assessore dell'amministrazione Ghezzi bis, dopo aver anticipato la chiusura di tutti gli ordini della sua pasticceria lavorando fino a notte fonda per non far mancare torte e pasticcini a chi li aveva prenotati, è partita per Faenza per trascorrere la domenica a... spalare fango, fianco a fianco a chi con l'alluvione dei giorni scorsi ha perso tutto e a chi, come lei, ha scelto di esserci, in prima persona.
Il materiale consegnato
A far da gancio per tale esperienza, Paride, un vigile del fuoco conosciuto ad Amatrice sette anni fa, dopo il terremoto che sconvolse il centro Italia. "A Faenza quel che ho visto ieri è stato ancor più devastante. Le case sono in piedi ma la gente ha davvero perso tutto. A distanza di giorni c'è ancora fango ovunque, con scantinati e primi piani allagati. Tutto da buttare" racconta "Cris", con negli occhi ancora la disperazione di un collega pasticcere. "Non si è salvato nulla nel suo negozio. Conosco bene il costo dei macchinari, in quell'attività c'era tutta la sua vita. Ed ora, a 65 anni, cosa dovrebbe fare?".In mezzo a tanta angoscia, a colpire, è stato però anche lo spirito della popolazione e la presenza di tanti giovani. "Ragazzi arrivati lì come semplici volontari" sottolinea la calolziese, impressionata anche da come tutti, alle 18, si siano fermati, per partecipare alla messa. Un ulteriore richiamo, per lei, al suo Nando, perso davvero troppo presto, ispiratore delle tante iniziative per gli altri di cui, nel tempo, si è fatta promotrice."Sento di dover fare la mia parte per portare avanti ciò che faceva, da missionario, mio fratello. L'ho sempre fatto, per chi ha bisogno. Parlandone con amici è nata l'idea dell'associazione, ci sto lavorando. Nel mentre, chi mi conosce e sa come sono fatta, mi ha sostenuto anche nella raccolta di materiale per l'Emilia. Devo ringraziare l'associazione marinai di Calolziocorte, le aziende Motta (che ci ha messo a disposizione anche il furgone per andare giù) e Butti di Cisano, la ferramenta Adda e il meccanico Papini oltre al Cavalier Valsecchi. Domenica abbiamo consegnato tre idropulitrici (che abbiamo subito utilizzato), tre generatori e poi ancora badili, carriole, due gazebo e altro. Sono voluta andare a vedere di persona la situazione per capire ciò che serve. Per esempio si voleva raccogliere del cibo ma sul posto mi hanno sconsigliato di farlo perché fisicamente non hanno nemmeno posto dove metterlo. C'è invece bisogno di molta manovalanza, quello sì".
A.M.