Dervio: dopo un inseguimento, sindaco, CC e PL arrestano un pusher clandestino con 30 dosi di cocaina
Nel pomeriggio di ieri, venerdì 26 maggio, è stato arrestato a Dervio un marocchino classe 1989, clandestino sul territorio italiano, che è stato trovato in possesso di una trentina di dosi di cocaina, attrezzi da scasso, coltelli e diverse centinaia di euro presumibilmente proventi dello spaccio. Dopo un inseguimento a piedi nelle vie del paese, un carabiniere della stazione di Colico e il sindaco Stefano Cassinelli sono riusciti a placcare il 34enne, che nel frattempo aveva gettato le dosi di droga. Dopo una breve colluttazione l'uomo è stato ammanettato, e il militare è rimasto ferito a una mano.
L'attività di controllo che ha portato all'arresto di ieri ha preso il via un paio di mesi fa su segnalazione di alcuni cittadini che avevano notato l'auto, una Peugeot, sostare in una via del centro paese. La Polizia locale aveva quindi dato il via agli accertamenti e ieri, quando la vettura è stata individuata grazie al sistema di controllo per gli accessi, si è provveduto a mettere in atto l'intervento.
Il primo a giungere sul posto è stato proprio il sindaco, che in attesa delle pattuglie di Polizia locale e Carabinieri, compreso che lo spacciatore stava per allontanarsi, ha fermato l'auto. Da qui il "parapiglia": il marocchino ha infatti cercato di colpirlo con lo sportello del veicolo per poi darsi alla fuga a piedi, così il primo cittadino si è gettato all'inseguimento. Scappato dietro a un magazzino nell'area della stazione, il classe 1989 è stato infine fermato dallo stesso Cassinelli e dal carabiniere, che nel frattempo lo aveva raggiunto. A seguire sono quindi stati avviati i controlli della Polizia locale sul veicolo abbandonato, dove sono stati recuperati, soldi, attrezzi da scasso e due coltelli.
"Per prima cosa voglio elogiare l'attività di Carabinieri e PL per l'attività di indagine e per l'intervento di ieri" commenta il sindaco di Dervio. "In particolare credo che il militare protagonista dell'inseguimento con me sia meritevole di un encomio, pertanto sarà mia cura inviare una richiesta formale all'Arma. Per quanto riguarda lo spacciatore, se ce ne fosse ancora bisogno, ribadisco che a Dervio non tolleriamo queste attività. Così come le abbiamo "estirpate" dai boschi ridando dignità e tranquillità a un'intera zona, non permetteremo che si diffondano in paese".
L'attività di controllo che ha portato all'arresto di ieri ha preso il via un paio di mesi fa su segnalazione di alcuni cittadini che avevano notato l'auto, una Peugeot, sostare in una via del centro paese. La Polizia locale aveva quindi dato il via agli accertamenti e ieri, quando la vettura è stata individuata grazie al sistema di controllo per gli accessi, si è provveduto a mettere in atto l'intervento.
Il primo a giungere sul posto è stato proprio il sindaco, che in attesa delle pattuglie di Polizia locale e Carabinieri, compreso che lo spacciatore stava per allontanarsi, ha fermato l'auto. Da qui il "parapiglia": il marocchino ha infatti cercato di colpirlo con lo sportello del veicolo per poi darsi alla fuga a piedi, così il primo cittadino si è gettato all'inseguimento. Scappato dietro a un magazzino nell'area della stazione, il classe 1989 è stato infine fermato dallo stesso Cassinelli e dal carabiniere, che nel frattempo lo aveva raggiunto. A seguire sono quindi stati avviati i controlli della Polizia locale sul veicolo abbandonato, dove sono stati recuperati, soldi, attrezzi da scasso e due coltelli.
"Per prima cosa voglio elogiare l'attività di Carabinieri e PL per l'attività di indagine e per l'intervento di ieri" commenta il sindaco di Dervio. "In particolare credo che il militare protagonista dell'inseguimento con me sia meritevole di un encomio, pertanto sarà mia cura inviare una richiesta formale all'Arma. Per quanto riguarda lo spacciatore, se ce ne fosse ancora bisogno, ribadisco che a Dervio non tolleriamo queste attività. Così come le abbiamo "estirpate" dai boschi ridando dignità e tranquillità a un'intera zona, non permetteremo che si diffondano in paese".