Lecco, lungolago: 'contestati' alcuni elementi del progetto, ora l'approvazione della Giunta
Si è conclusa la conferenza dei servizi che ha approvato il progetto per la riqualificazione del lungolago di Lecco con alcune “prescrizioni” da parte della Regione Lombardia, della commissione Paesaggio della Provincia e della Soprintendenza che hanno obbligato lo studio Viganò a rivedere alcuni dettagli. È stata l’architetto Simona Bodria a illustrare durante i lavori della commissione prima queste variazioni che riguardano in particolare il parapetto, il cordolo, le gradinate, alcuni tratti di pavimentazione e le alberature.
Alcuni rendering del progetto
Per quanto riguarda il parapetto sono stati contestati alcuni aspetti: il sistema di aggancio, il senso verticale degli elementi che lo andranno a comporre e il colore. La Soprintendenza ha infatti chiesto di privilegiare gli elementi orizzontali, di assicurare una “unità cromatica” con il cordolo e di variare la modalità di aggancio. Lo studio ha quindi ideato una soluzione diversa che sarà valutata con gli enti prima di presentare il progetto definitivo. Anche il tratto di passeggiata a sbalzo, che era previsto sarebbe stata stabilizzata con puntoni di acciaio, dovrà invece essere messo in sicurezza tramite il rinforzo della soletta esistente, e in questo punto non si potrà realizzare il rialzo di 25 centimetri che caratterizzerà il resto del percorso (per ovviare al problema delle radici sporgenti). Questo porterà alla formazione di un dislivello che sarà sfruttato per creare dei gradini o delle sedute vista lago.
Per quanto riguarda i gradoni non potranno essere rivestiti come immaginato inizialmente ma bisognerà ricostituire la copertura in calcestruzzo come era quella originaria degli anni Trenta. La pavimentazione in calcestre prevista in piazza Stoppani è stata bocciata e sarà mantenuto il porfido, mentre il materiale del suolo in corrispondenza delle piazzette non sarà in granito scuro probabilmente. Un’altra modifica chiesta invece dall’agenzia per il Trasporto pubblico locale è una diversa definizione delle fermate degli autobus: una di quelle previste dal progetto - quella vicino all’attracco del Dalia - è stata eliminata, un’altra è stata spostata leggermente a Sud e ne è stata identificata una ulteriore che al momento è “informale”. Un’ultima richiesta riguarda il terzo filare di piante che da piazza Stoppani proseguirà fino alla Malpensata: originariamente si era pensato a dei platani, per dare continuità, ma per le dimensioni di questi alberi si è temuto che potessero creare di nuovo problemi con le radici e saranno rimpiazzati da essenze più piccole che fioriscono in primavera.
M.V.