In viaggio a tempo indeterminato/284: la geopolitica e... i sognatori
Ok, momento confessione.
Se c'è una cosa che non mi è mai davvero interessata è la geopolitica.
Quando mi compariva un video su YouTube che ne parlava tendevo a passare oltre.
Non ho mai guardato con interesse programmi tv che trattassero l'argomento.
E credo di aver scoperto l'esistenza di questa parola solo negli ultimi 2/3 anni.
Lo so, lo so per una che viaggia e ama scoprire i Paesi e le loro culture, è una cosa difficile da accettare. Mea culpa.
Ultimamente, però, ho decisamente cambiato idea e devo essere sincera, la colpa (o il merito, devo ancora capirlo!) è stata della zona in cui ci troviamo.
Ora... Non voglio dire che adesso sono un'esperta in materia o che passo ore a guardare video che parlano solo di tematiche inerenti, ma ho decisamente acceso l'interesse verso qualcosa che prima rappresentava per me un gigantesco buco nero.
Ma cosa è questa "geopolitica"? La parola composta da due sostantivi già fa intuire qualcosa, ma la definizione di Wikipedia direi che toglie ogni dubbio:
"La geopolitica (da non confondersi con la geografia politica e con la politica internazionale) è una disciplina che studia le relazioni tra la geografia fisica, la geografia umana e l'azione politica."
In parole povere è quella materia che è diventata "famosa" negli ultimi anni perché ha cercato di spiegare, capire e prevedere quello che sarebbe successo dopo lo scoppio del conflitto in Ucraina.
Se stai già sbadigliando solo per aver letto la definizione, non preoccuparti perché ti capisco perfettamente.
Come dicevo, l'interesse in me è nato da pochissimo quindi non posso biasimare chi davanti ad argomenti del genere si sente come durante una lezione di matematica con l'insegnante che spiega trigonometria e l'unica cosa a cui pensa è "ma a cosa mi servirà mai nella vita sapere del seno e del coseno?".
La geopolitica, però, non me ne voglia la mia insegnante di matematica del liceo, ha, secondo me, un'applicazione molto più pratica di una funzione trigonometrica.
Venire in Armenia e Georgia mi ha aperto gli occhi su questo tema.
Verso questi due Paesi, già ne avevo parlato, non è che per me sia proprio scoppiato l'amore. Pensavo la colpa fosse delle pessime condizioni delle strade, del fatto che gli automobilisti fossero davvero folli o dell'attitudine un po' rude degli abitanti.
Con il passare del tempo, però, mi sono resa conto che il problema vero era che stavo tralasciando un tassello fondamentale: la situazione in cui si trovano incastrati questi due Stati.
E non serve un esperto di geopolitica per capirlo, basta un atlante o, visto che siamo nel 2023, basta rimpicciolire una mappa di Google, per vedere dove sono posizionati.
A nord c'è la gigantesca Russia che non se ne sta proprio tranquilla e pacata, dato che già controlla "non ufficialmente" circa il 20% dei territori georgiani.
A ovest c'è la Turchia e a est l'Azerbaijan che tra di loro vanno piuttosto d'accordo ma che non sono proprio dei vicini di casa amorevoli verso l'Armenia.
A sud infine c'è l'Iran che... vabbè è l'Iran.
Ora, è vero che nessuno può scegliere i propri i vicini di casa e che ci sono Paesi che sono messi anche peggio, ma diciamo che non gli è andata proprio così bene.
Penso farebbero entrambi volentieri a cambio con noi che abbiamo il mare per buona parte dei nostri confini.
Questa considerazione, unita a una spolveratina sulla storia recente di questi due Paesi mi ha permesso di spiegarmi alcuni aspetti che altrimenti mi sarebbero sembrati folli o ossessivi, come la massiccia presenza di bandiere dell'Unione Europea in Georgia.
Praticamente accanto a ogni bandiera georgiana con la croce di San Giorgio, ce n'è una blu con il cerchio di stelle gialle.
E la prima volta che abbiamo varcato il confine mi era anche venuto il dubbio."Ma la Georgia adesso fa parte dell'Unione Europea?" avevo chiesto stupita a Paolo vedendo l'ennesima bandiera.
No, la Georgia non fa parte dell'UE ma desidererebbe tanto poter diventare un Paese membro.
Se mi metto nei panni di un georgiano più o meno della mia età, non mi è difficile capire il perché di questo desiderio.
Probabilmente un esperto di geopolitica avrebbe argomentazioni diverse, più approfondite e sicuramente più centrate a spiegare la situazione di questi Paesi.
Come dicevo all'inizio, il mio interesse verso questa disciplina è ancora agli albori, ma una cosa è certa, mi ha aiutato a vedere diversamente Armenia e Georgia. Non sto dicendo che adesso sono nella top 3 dei miei Paesi preferiti, ma sicuramente hanno guadagnato qualche punto.
Anche perché grazie a loro ho avuto l'illuminazione e ho capito il perché io abbia sempre preferito rimanere ignorante in geopolitica.
Il fatto è che sono una sognatrice, una che spera che domani aboliscano i confini e che tutti possano spostarsi liberamente.
Una che crede che a breve ci renderemo conto che siamo tutti diversi ma allo stesso tempo tutti con gli stessi sogni e desideri.
Una che vorrebbe che si smettesse di pensare che qualcuno è superiore solo perché nato in un certo territorio.
Una che vorrebbe veder finire le guerre oggi, anzi ieri, perché tanto tra fratelli non avrebbero più senso.
Una sognatrice insomma.
E ai sognatori la geopolitica non è che interessi molto.
Se c'è una cosa che non mi è mai davvero interessata è la geopolitica.
Quando mi compariva un video su YouTube che ne parlava tendevo a passare oltre.
Non ho mai guardato con interesse programmi tv che trattassero l'argomento.
E credo di aver scoperto l'esistenza di questa parola solo negli ultimi 2/3 anni.
Lo so, lo so per una che viaggia e ama scoprire i Paesi e le loro culture, è una cosa difficile da accettare. Mea culpa.
Ultimamente, però, ho decisamente cambiato idea e devo essere sincera, la colpa (o il merito, devo ancora capirlo!) è stata della zona in cui ci troviamo.
Ora... Non voglio dire che adesso sono un'esperta in materia o che passo ore a guardare video che parlano solo di tematiche inerenti, ma ho decisamente acceso l'interesse verso qualcosa che prima rappresentava per me un gigantesco buco nero.
Ma cosa è questa "geopolitica"? La parola composta da due sostantivi già fa intuire qualcosa, ma la definizione di Wikipedia direi che toglie ogni dubbio:
"La geopolitica (da non confondersi con la geografia politica e con la politica internazionale) è una disciplina che studia le relazioni tra la geografia fisica, la geografia umana e l'azione politica."
In parole povere è quella materia che è diventata "famosa" negli ultimi anni perché ha cercato di spiegare, capire e prevedere quello che sarebbe successo dopo lo scoppio del conflitto in Ucraina.
Se stai già sbadigliando solo per aver letto la definizione, non preoccuparti perché ti capisco perfettamente.
VIDEO
Come dicevo, l'interesse in me è nato da pochissimo quindi non posso biasimare chi davanti ad argomenti del genere si sente come durante una lezione di matematica con l'insegnante che spiega trigonometria e l'unica cosa a cui pensa è "ma a cosa mi servirà mai nella vita sapere del seno e del coseno?".
La geopolitica, però, non me ne voglia la mia insegnante di matematica del liceo, ha, secondo me, un'applicazione molto più pratica di una funzione trigonometrica.
Venire in Armenia e Georgia mi ha aperto gli occhi su questo tema.
Verso questi due Paesi, già ne avevo parlato, non è che per me sia proprio scoppiato l'amore. Pensavo la colpa fosse delle pessime condizioni delle strade, del fatto che gli automobilisti fossero davvero folli o dell'attitudine un po' rude degli abitanti.
Con il passare del tempo, però, mi sono resa conto che il problema vero era che stavo tralasciando un tassello fondamentale: la situazione in cui si trovano incastrati questi due Stati.
E non serve un esperto di geopolitica per capirlo, basta un atlante o, visto che siamo nel 2023, basta rimpicciolire una mappa di Google, per vedere dove sono posizionati.
A nord c'è la gigantesca Russia che non se ne sta proprio tranquilla e pacata, dato che già controlla "non ufficialmente" circa il 20% dei territori georgiani.
A ovest c'è la Turchia e a est l'Azerbaijan che tra di loro vanno piuttosto d'accordo ma che non sono proprio dei vicini di casa amorevoli verso l'Armenia.
A sud infine c'è l'Iran che... vabbè è l'Iran.
Ora, è vero che nessuno può scegliere i propri i vicini di casa e che ci sono Paesi che sono messi anche peggio, ma diciamo che non gli è andata proprio così bene.
Penso farebbero entrambi volentieri a cambio con noi che abbiamo il mare per buona parte dei nostri confini.
Questa considerazione, unita a una spolveratina sulla storia recente di questi due Paesi mi ha permesso di spiegarmi alcuni aspetti che altrimenti mi sarebbero sembrati folli o ossessivi, come la massiccia presenza di bandiere dell'Unione Europea in Georgia.
Praticamente accanto a ogni bandiera georgiana con la croce di San Giorgio, ce n'è una blu con il cerchio di stelle gialle.
E la prima volta che abbiamo varcato il confine mi era anche venuto il dubbio."Ma la Georgia adesso fa parte dell'Unione Europea?" avevo chiesto stupita a Paolo vedendo l'ennesima bandiera.
No, la Georgia non fa parte dell'UE ma desidererebbe tanto poter diventare un Paese membro.
Se mi metto nei panni di un georgiano più o meno della mia età, non mi è difficile capire il perché di questo desiderio.
Probabilmente un esperto di geopolitica avrebbe argomentazioni diverse, più approfondite e sicuramente più centrate a spiegare la situazione di questi Paesi.
Come dicevo all'inizio, il mio interesse verso questa disciplina è ancora agli albori, ma una cosa è certa, mi ha aiutato a vedere diversamente Armenia e Georgia. Non sto dicendo che adesso sono nella top 3 dei miei Paesi preferiti, ma sicuramente hanno guadagnato qualche punto.
Anche perché grazie a loro ho avuto l'illuminazione e ho capito il perché io abbia sempre preferito rimanere ignorante in geopolitica.
Il fatto è che sono una sognatrice, una che spera che domani aboliscano i confini e che tutti possano spostarsi liberamente.
Una che crede che a breve ci renderemo conto che siamo tutti diversi ma allo stesso tempo tutti con gli stessi sogni e desideri.
Una che vorrebbe che si smettesse di pensare che qualcuno è superiore solo perché nato in un certo territorio.
Una che vorrebbe veder finire le guerre oggi, anzi ieri, perché tanto tra fratelli non avrebbero più senso.
Una sognatrice insomma.
E ai sognatori la geopolitica non è che interessi molto.
Angela (e Paolo)