Calolzio: al seminario 'Si fa STEM' l'astronauta Nespoli parla alle giovani studentesse

Ospite d’eccezione al seminario “SI fa STEM” organizzato dal Soroptimist Club di Lecco. Al monastero del Lavello di Calolzio è arrivato Paolo Nespoli, ormai ex astronauta dopo aver collezionato tre missioni nello spazio, il secondo miglior risultato tra i suoi colleghi dell’ESA. Davanti a un pubblico prettamente femminile, composto dalle studentesse di classe terza dell’Istituto Rota, del Badoni, del Grassi e di Maria Ausiliatrice, Nespoli ha ispirato con la propria testimonianza le giovani generazioni.


L'ing. Paolo Nespoli

“Credere nei sogni significa credere in ciò che non è possibile. Quando da piccolo dicevo che volevo fare l’astronauta, davanti a quella scintilla venivo giudicato perché veniva reputata una cosa impossibile, lo era ancora di più se come me si proveniva da una provincia italiana” ha ricordato l’ingegnere aerospaziale.
Nespoli ha cominciato la sua esperienza nell’esercito nel 1977. Divenne sottufficiale e lavorò come istruttore paracadutista. Poi passò in un battaglione d’assalto. Compì delle missioni all’estero, a Beirut in particolare, e divenne ufficiale. Dedicandosi agli studi universitari uscì dall’esercito e dopo la laurea cominciò a lavorare come ingegnere progettista, producendo analisi meccaniche per le unità di volo. “Avevo un buon impiego, ma non mi lasciava pienamente soddisfatto. Non mi veniva però la voglia di trovare un’altra strada nella foresta buia. Poi grazie a qualche incontro speciale ho deciso di riprendere quel semino che da ragazzo avevo messo nel cassetto” ha ripercorso così quel periodo Nespoli.



Con un discorso motivazionale, ascoltato attentamente dalle studentesse, Nespoli ha continuato: “Le cose che una persona vuole e può fare non sono sempre così chiare e facili. Serve lavorare, mettersi alla prova e anche sbagliare, perché sbagliare non significa commettere degli errori, ma imparare cosa non fare. Chi non sbaglia è colui che non prova mai qualcosa di nuovo. Non c’è nulla di più soddisfacente nella vita del fare ciò che più piace ed essere contento a fine giornata. Provenire dalla provincia non dovrebbe frenare i vostri sogni, anzi dovreste essere ancora più orgogliosi di provarci, arrivando da un contesto non cosmopolita”.


A sinistra la presidente di Soroptimist Lecco Marta Airoldi

Quanto alla questione di genere, Nespoli è stato molto onesto: l’importante è il merito, le capacità. Per la buona riuscita di una missione spaziale è l’ultimo criterio preso in esame dai selezionatori: “Io sono orgoglioso di aver partecipato alla prima missione in cui sia sullo shuttle sia alla Stazione spaziale internazionale c’erano al comando due donne. Ma posso dire che in quel momento non ce ne fregava niente, guardavamo ai nostri obiettivi e alla base della selezione c’erano criteri più importanti e prioritari”.


La dott.ssa Sophie Patras

Dal pubblico una studentessa di Ingegneria, citando il titolo del suo libro, ha chiesto all’ex astronauta quando sia il giorno giusto per arrendersi. L'ospite di giornata ha risposto senza indugio: “Nessuno”. Prima dell’intervento di Nespoli, che è anche docente al Politecnico di Milano, sono intervenute due universitarie di Ingegneria, per portare al giovane pubblico degli esempi concreti di come si possano applicare le nozioni teoriche apprese ai corsi di laurea, invitando così le liceali ad iscriversi alle facoltà scientifiche. Sophie Patras, dopo una laurea a Parigi in Ingegneria, è venuta in Italia per approfondire gli studi sul versante civile, e ha parlato dei progetti a Venezia del Mose. La laureanda Anna Gilardi in Ingegneria edile architettura, già diplomata al Rota, si è invece soffermata sulle iniziative per unire arte e ingegneria, per dare la possibilità agli ipovedenti, attraverso le stampe in 3D, di “guardare” un quadro con il tatto.


La laureanda Anna Gilardi

Il convegno è proseguito per tutta la mattina con molti altri momenti di approfondimento, con un taglio filosofico con la laureanda Magda Fontanella. Poi un focus sulla percezione con le immagini digitali con la professoressa Chiara Brombin. Sempre su questo fronte l’ing. Simone Terreni ha gettato lo sguardo sull’applicazione nell’imprenditoria delle conoscenze scientifiche. Infine una tavola rotonda a più voci.
M.P.
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