Lecco: 'La persona al centro' nel convegno per i 25 anni di Anteas. Premiati i volontari

Per festeggiare i suoi 25 anni di attività Anteas Lecco ha deciso di mettere “La persona al centro”. Questo il motto che ha dato il titolo al convegno di sabato mattina al quale hanno partecipato Istituzioni, volontari e amici per riflettere insieme su questo primo quarto di secolo del sodalizio di volontariato che dal maggio 1998 opera in provincia di Lecco con 200 soci e 60 volontari a supporto delle persone fragili, anziane e in situazioni di solitudine, per favorire una cultura della fiducia e promuovere comunità più solidali e accoglienti.



Dopo i saluti e l’apertura dei lavori da parte di Nino Bevacqua, presidente di Anteas Lecco ODV, è stato il direttore della Caritas Ambrosiana Luciano Gualzetti nel suo corposo intervento ad approfondire il tema scelto, quello della centralità della persona. Quest'ultimo ha spiegato come le tante crisi del nostro tempo abbiano innescato “dei processi di disumanizzazione che subiamo e ci condizionano, portandoci a vedere intere categorie come non persone, come non meritevoli di diritti e di aiuto, in modo molto subdolo. Ad esempio inventando la parola ‘clandestino’ per chiamare i migranti e decretando la loro criminalizzazione”. Lo stesso ragionamento vale per le guerre che viviamo: “I processi che ne costruiscono le condizioni partono dall’identificazione di un nemico, dal dire che non è meritevole di attenzione, di confronto, fino a una disumanizzazione dell’avversario per ucciderlo senza troppi sensi di colpa”. Gualzetti ha spiegato come questi siano processi che a volte attraversano anche noi: “Creiamo confini oltre i quali c’è l’altro, c’è il diverso, c’è il nemico. Non siamo solo e tanto in una crisi economica ma viviamo un rischio di crisi antropologica, e se ci deve essere una attenzione per evitare questo pericolo è quella di mettere la persona al centro, chiarendo chi è e che cosa intendiamo”.



Per definire questa idea il direttore di Caritas ha preso in prestito la Costituzione “che definisce come la persona abbia la singolarità, l’uguaglianza, che deve essere formale e sostanziale, e la solidarietà: gli uomini e le persone sono pienamente tali quando si prendono la responsabilità dell’altro”. Concetti affermati anche dalla Chiesa “che promuove la persona affermando come ogni uomo sia immagine di Dio e che noi tutti siamo una sola famiglia. Da qui derivano le dimensioni del rapportarsi: per i cristiani è l'amore, per il cittadino è l'andare nella direzione dell’accoglienza di tutte le istanze e di tutte le persone”. E questo è ciò che fanno associazioni come Anteas, che “offre la possibilità ai pensionati di vivere l'attenzione agli altri e di prendersi cura di se stessi, mentre ai più deboli di ripartire. Il volontariato è una potente attività che traduce nel concreto tutto questo: gratuità, azione politica, riflessione e lettura che parte da un incontro. Non è una questione che riguarda solo i solidali ma tutti coloro che hanno una responsabilità, dalle imprese alle istituzioni, perché il fine è cambiare la situazione dei più deboli e farli tornare pienamente persone. Il volontariato ha questa capacità, quella di innescare processi di umanizzazione e quindi di dare un contributo a costruire le condizioni perché tutta la comunità cambi”.


Mauro Gattinoni

Anche il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni, prendendo la parola, ha sottolineato l’importanza del volontariato soprattutto in una provincia come la nostra dove ogni ogni cento ragazzi under 15 ci sono 192 “anziani” over 65, un rapporto di quasi uno a due che entro il 2040 è destinato a diventare di uno a tre. “Di fronte a questo scenario i 25 anni di storia di Anteas devono spingerci a creare quel modello nuovo sostenibile per le persone e per la comunità che non faccia fare passi indietro”. E proprio a questa storia è stato dedicato un affondo, anche attraverso i racconti dei protagonisti di questi cinque lustri. Il primo presidente Silvano Comi ha raccontato di come il primo gruppo di volontari sia partito da zero, in via pionieristica, cercando di intercettare i bisogni delle persone.

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Da lì il primo Telefono amico, i primi accompagnamenti e le prime raccolte fondi per comprare gli automezzi. Da qui è partita “un’esperienza coinvolgente ed eccezionale”, poi continuata sotto la presidenza del compianto Vincenzo Galli, di cui la moglie Emilia Spreafico ha ricordato l’entusiasmo e la capacità di mettersi in gioco in prima persona sia con chi cercava aiuto dall’associazione sia con i volontari. A quegli anni risalgono anche i primi progetti, le prime convenzioni con il Comune e l’incontro con le famiglie e con i bambini, ma anche con i ragazzi dell’alternanza scuola-lavoro e della Leva civica, una preziosa risorsa rimasta negli anni.


Maria Grazia Nasazzi

È attraverso questo percorso che si è delineato il dna di Anteas per come la conosciamo oggi e che Roberto Chiesa, responsabile dei progetti, ha ricordato: il servizio fondamentale di accompagnamento e trasporto sociale verso luoghi di cura, della socialità e della formazione, che coinvolge 35 volontari autisti e 11 automezzi, di cui quattro attrezzati, che hanno permesso nel 2022 di svolgere 9.700 viaggi per 12.100 persone. C’è poi la telefonia sociale, servizio realizzato da 14 operatori e un dipendente, costituito da un lato dal numero a disposizione degli anziani per chiedere i servizi di cui hanno bisogno e dall’altro dal servizio di "compagnia" che coinvolge circa cento anziani che periodicamente vengono raggiunti a distanza per valutare eventuali necessità. Nell’ultimo anno sono stati poi sviluppati nuovi temi: la formazione digitale, le iniziative per vivere momenti di socialità e di incontro con la bellezza, dai corsi di arte alle uscite culturali, il benessere e il movimento, con corsi di ginnastica e incontri vari. Insieme ad Auser è poi in fase di sviluppo il nuovo progetto “Lecco social smart mobility”, che prevede l’accompagnamento non solo verso i luoghi di cura ma anche verso siti di interesse, come bellezze naturali e musei.


L'omaggio a Emilia Spreafico

La cerimonia è proseguita con gli interventi delle autorità presenti. Il vice sindaco di Lecco Simona Piazza, molto vicina ad Anteas, ha sottolineato come dal sodalizio abbia imparato “l’agire associativo che mette al centro la persona in quanto portatrice non solo di bisogni ma anche di desideri. Un approccio che permette di migliorare la vita delle persone e di riconoscere in ciascuno un potenziale”. Giuseppe Saronno di Fnp Cisl ha poi evidenziato la comunanza di valori tra le due realtà, che promuovono la solidarietà e il volontariato, mentre Carlo Colombo, presidente dell’Impresa sociale Girasole, è tornato con la memoria al 2018 quando Anteas, insieme ad Auser, “ha raccolto la sfida e l’impegno di candidarsi a diventare nostro socio e da quattro anni, in questo contesto, svolge attività importanti anche in momenti difficili come è stato quello della pandemia”.
Maria Grazia Nasazzi, presidente della Fondazione comunitaria del Lecchese, ha invece sottolineato come ognuno dei trasporti o delle telefonate citate non sia un servizio ma un vero incontro “perché al centro c’è la persona”. Filippo Viganò, "numero uno" del CSV Monza Lecco Sondrio, ha insistito sull’importanza del volontariato, mentre Faustina Lobuono di Ats Brianza su quella di “fare rete”. Claudio Dossi, presidente di Auser Lecco, ha poi fatto una sintesi degli interventi precedenti, riflettendo sul fatto che “fare volontariato vuol dire declinare in concreto l’aiuto verso gli altri che non è una narrazione romantica ma consiste nel dare una risposta immediata e concreta a un bisogno”.


I volontari premiati

A chiudere la parte istituzionale sono stati Gloria Bertolotti e Loris Cavalletti, rispettivamente alla guida di Anteas Lombardia e Nazionale, che insieme a Bevacqua hanno concluso la mattinata con un momento molto atteso: la premiazione dei volontari con più di dieci anni di servizio, in segno di riconoscimento per il loro prezioso impegno. Tra loro Paolo Andreani, Aldo Corgini, Gaetano Curreri, Franco Ferrario, Daniele Galli, Gianni Gattinoni, Giuseppe Ielo, Diego Iobizzi, Pietro Sala, Angelo Sottocasa, Giorgio Invernizzi, Luigi Delazzari, Antonio Curreri, Sergio Polvara, Luigi Biffi e Pietro Ruffini.
M.V.
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