Bellano: istituito il nuovo fondo 'Museo Giancarlo Vitali'

Una firma che disvela un progetto che da oggi è realtà. È quella che Maria Grazia Nasazzi, presidente della Fondazione comunitaria del Lecchese, ha apposto all’accordo che istituisce il Fondo erogativo denominato “Museo Giancarlo Vitali”, finalizzato ad accogliere donazioni a sostegno della realizzazione di una collezione permanente dedicata all’artista bellanese.
“Ogni Fondo che nasce dentro la Fondazione è una storia che inizia” afferma Maria Grazia Nasazzi. “Questo, in particolare, ha un grande compito che è quello di dare “casa” a delle opere, quelle di Giancarlo Vitali. Una sfida da giocare nel territorio ma non solo”.



Don Emilio Sorte, Aldo Denti, Antonio Rusconi, Maria Grazia Nasazzi, Giuseppe La Scala, Velasco Vitali

L’accordo è stato sottoscritto da Giuseppe La Scala e da Aldo Denti, rispettivamente presidente e segretario dell’Associazione ArchiViVitali ETS, capofila del progetto che, in sinergia con il Comune e la Parrocchia, occupa un ruolo centrale nel BAC - Bellano Arte e Cultura, il percorso museale che nei prossimi tre anni vedrà la riapertura dello spazio San Nicolao dopo una ristrutturazione filologica, della Chiesa di Santa Marta con il Compianto restaurato e la trasformazione della grande fabbrica monumento di archeologia industriale nel Centro Museale Alviani.
I figli di Giancarlo Vitali hanno siglato la disponibilità a donare oltre 100 dipinti, l’intero corpus incisorio e una raccolta di opere su carta che costituiranno il racconto antologico sul pittore nato e vissuto a Bellano. I fondi dei donatori serviranno alla completa ristrutturazione della Casa del Parroco, un edificio degli anni ’30 che si affaccia sulla piazza San Giorgio, dominata da una parte dalla Chiesa dei Santi Nazaro e Celso, monumento nazionale, e dall’altra da quella di Santa Marta che ospita il Compianto sul Cristo Morto, il complesso scultoreo ligneo restaurato per la grande mostra del Louvre “Il corpo e l’anima”.


Un rendering del Museo

“La generosa disponibilità di un donatore privato e l’assegnazione di un contributo straordinario di 200mila euro da parte di Fondazione Cariplo - spiega l’Avvocato Giuseppe La Scala - sono la base di raccolta che permette di dare il via al progetto esecutivo del Museo Giancarlo Vitali. La collaborazione con la Fondazione comunitaria del Lecchese, con la quale condividiamo da sempre lo spirito e persino il motto - "Appartengo, sostengo, curo" - ci rende più saldi nella volontà di rendere pubblico questo immenso patrimonio pittorico e conferma la determinazione del nostro territorio a camminare insieme”.
L’Associazione ArchiViVitali nelle prossime settimane comunicherà un calendario di iniziative che puntano a raccogliere intorno al Museo amici, appassionati, collezionisti e amanti della pittura e della cultura.

COME DONARE AL FONDO “MUSEO GIANCARLO VITALI”

Le donazioni al Fondo possono essere effettuate con bonifico bancario intestato alla Fondazione comunitaria del Lecchese sui seguenti Iban:

Intesa San Paolo IT28Z030690960610000 0003286
Banca della Valsassina IT87B0851522900000000501306
specificando nella causale “Fondo Museo Giancarlo Vitali”.

Tutte le donazioni potranno usufruire dei benefici fiscali previsti dalla normativa vigente.

Il progetto “Museo Giancarlo Vitali” nasce dall’idea di riqualificare uno spazio abitativo di forte simbologia e centralità urbanistica, come la casa del parroco di Bellano, in spazio espositivo permanente come omaggio e sede di studio e approfondimento per l’opera di un artista che ha fatto del suo luogo di nascita il tema portante e principale della sua opera pittorica, elevandolo ad un grado di interesse nazionale e internazionale. Il nuovo progetto architettonico si sviluppa in continuità con gli spazi esterni che lo circondano, prestando attenzione alla monumentalità della Chiesa parrocchiale (edificio storico attribuibile alla scuola comacina) e alla piazza grande, tradizionale luogo di ritrovo dei bellanesi.
Nel nuovo disegno si tiene conto anche della natura originaria dell’impianto domestico e delle possibilità di sviluppo degli ambienti interni adatti a ospitare opere che parlano dello stesso territorio e della sua storia di persone e paesaggio. A questo proposito si intende sviluppare un progetto come spazio di vita, restituendo alle mura, riorganizzate con un trattenuto disegno museale, quella traccia d’intimità che le lega indissolubilmente allo stile e agli umori del paese con il proposito di non disperdere la relazione di empatia e fiducia che lega questo edificio a Bellano.
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