Indagato per aver tolto i fiori dalla lapide di Mussolini.
E’ successo a Cecco Bellosi, scrittore e da oltre trent’anni direttore della comunità per il recupero di tossicodipendenti ‘Il Gabbiano’, accusato di danneggiamento aggravato della lapide a Giulino di Mezzegra, località in cui il Duce venne fucilato a morte. Cosa che nega mentre rivendica: ‘ho solo tolto i fiori che erano stati messi su quella lapide da una squadra di fascisti per commemorare la morte di Mussolini’. In Italia ogni giorno si permettono raduni di organizzazioni fasciste e nei giorni scorsi, come accade ormai da diversi anni, si è svolta una commemorazione di Benito Mussolini, Claretta Petacci e dei gerarchi fucilati sul lungolago nella località sul lago di Como. Quelle sì da impedire e non autorizzare come richiesto da una mia interrogazione. E noi come ogni anno andiamo a Dongo insieme all’Anpi per ribadire il carattere antifascista dell’Italia repubblicana. Invece di perseguire chi ancora si richiama al fascismo indagano gli antifascisti, gli perquisiscono casa e gli sequestrano il telefonino. Una cosa incredibile sulla quale presenterò un’interrogazione insieme alla collega Ilaria Cucchi.
Tino Magni Senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra