50 gruppi e 200 volontari 'in campo': maxi esercitazione per la Protezione Civile provinciale

Oltre 50 gruppi coinvolti con 200 volontari e operatori attivi. Sono i numeri dell’esercitazione provinciale messa in atto dalla Protezione Civile di Lecco nella giornata odierna, sabato 13 maggio. A dirigere i diversi scenari di intervento disseminati nel territorio è l’hub di Sala al Barro, sede del “Cpe”, dove già nella giornata di venerdì sono iniziate delle attività formative teoriche rivolte ai volontari, come ha avuto modo di spiegare Domizia Mornico, responsabile provinciale della Protezione Civile lecchese.


Cassago Brianza

Oltre al centro direzionale di Sala al Barro sono altri quattro gli hub e gli scenari attivi. Il primo di questi a Cassago Brianza, nei pressi del centro sportivo comunale, dove siamo stati questa mattina per parlare con i volontari.
Il loro compito sarà quello di simulare un intervento in una situazione di emergenza dovuta a un rogo. Per far fronte a questa tipologia di attività a Cassago Brianza era presente anche il nucleo antincendio boschivo del Parco del Curone di Montevecchia. A spiegarci lo scenario operativo dell’esercitazione è stato il responsabile Marco Galbusera: “Questa mattina, in collaborazione con gli altri gruppi di Protezione Civile, andremo a fare un’esercitazione antincendio nel Comune di Barzago, nei pressi della zona industriale che ospita lo stabilimento della Fantic Moto. Simuleremo la presenza di un incendio, arriveremo nell’area di intervento attrezzandoci e disponendoci come se dovessimo operare per lo spegnimento”.



Uno degli altri hub che rivestono un ruolo particolarmente importante, fra quelli previsti dall’esercitazione provinciale, è quello creato nel Comune di Imbersago. Anche qui, fin dalle prime ore della mattina, diversi gruppi di Protezione Civile hanno iniziato a convergere per realizzare due tipi di attività differenti: l'allestimento di un cantiere in sicurezza nel parcheggio del Santuario della Madonna del Bosco e il posizionamento di barriere anti esondazione sul lungofiume fino a Brivio.


Imbersago

"Andremo a simulare - ha spiegato Domizia Mornico - la chiusura della strada statale 36 e verificheremo i punti nevralgici della viabilità e il traffico in transito, delle autovetture e dei mezzi pesanti”. Un’attività condotta proprio per ipotizzare, attraverso la simulazione, quelle che potrebbero essere le ripercussioni sulle strade secondarie nel caso di blocchi su una delle arterie principali del territorio provinciale.


Nel primo pomeriggio verrà realizzata una seconda esercitazione, di tipologia differente, che prevederà l’intervento di molti gruppi di Protezione Civile. Per l’occasione sarà presente anche il consigliere della Provincia di Lecco Stefano Simonetti. “Andremo a realizzare - ha proseguito Mornico - un intervento idraulico, provando le nuove paratie per il contenimento dell’acqua in caso di fuoriuscita del lago”.

Taceno


Un altro hub previsto è quello di Taceno, in Valsassina. Luogo dove nelle prime ore di sabato mattina erano già una trentina i volontari attivi, compresi alcuni dell’Associazione Nazionale Carabinieri, tutti impegnati ad allestire il centro di intervento montando anche delle tende, alcune delle quali per predisporre le attività di supporto ad eventuali automobilisti bloccati nel traffico, compresa la fornitura di generi di prima necessità e acqua. Operativi in questo hub i gruppi di Protezione Civile di Taceno, Cortenova, Pasturo e Ballabio.



Altre immagini dal campo di Taceno



Anche per loro è prevista la messa in atto di alcune attività di monitoraggio della situazione stradale, conseguenti al blocco della viabilità ordinaria. La Valsassina riveste, infatti, un fattore molto delicato all’interno del sistema lecchese, considerando il fatto che è attraversata dal “raccordo” della SS 36.


Mandello




Gli operatori saranno presenti per verificare il traffico in alcuni punti nevralgici come nei pressi del campo di calcio di Casargo, lungo la SP 62, in località Bindo, presso il Colle di Balisio e nella zona della rotatoria di Ballabio collegata all’immissione della SS 36.
Infine, un ulteriore hub è previsto a Mandello del Lario.
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