Capiate: con Mons. Gilardi celebrato il 50° della chiesa, una mostra ricorda don Ezio
Un "compleanno" importante quello celebrato nella serata di ieri, venerdì 12 maggio, a Capiate. La comunità della piccola - ma ricca di storia - frazione olginatese, che fa riferimento alla Parrocchia della vicina Villa San Carlo, si è infatti riunita in preghiera per ricordare il 50° della chiesa, fortemente voluta da don Ezio Macchi e intitolata alla Madonna di Fatima, di cui all'interno è presente una statua proveniente nientedimeno che da Roma, dove peregrinò dal 1951 al 1954 per poi essere venerata in San Pietro da Papa Pio XII durante la solenne chiusura dell'anno mariano e passare infine nelle mani del signor Giuseppe, frequentatore di Capiate che volle donarla all'allora parroco.
La costruzione della chiesa, non particolarmente grande ma molto accogliente nella sua semplicità, iniziò nel 1972 e si concluse nell'ottobre 1973, quasi cinquant'anni fa appunto, con la consacrazione e la processione con la statua della Madonna a partire dall'altro edificio religioso dell'antico borgo, quello di San Giuseppe in corte: ad occuparsi del progetto fu principalmente Enrico Scaccabarozzi, che poi ne affidò la realizzazione ad Agostino Scaccabarozzi, Carlo Fumagalli e Ferruccio Milani.Proprio a loro, seduti in prima fila durante la Messa di ieri sera, è andato il ringraziamento iniziale dell'attuale parroco don Paolo Ventura, che ha celebrato la funzione insieme a Monsignor Fausto Gilardi, originario di Valgreghentino ma molto legato, per sua stessa ammissione, anche a Capiate.
"Ricordo bene quanto don Ezio (a cui è dedicata la piazzetta antistante, ndr.) ci tenesse: mostrava sempre con grande orgoglio i disegni a don Alfredo Zoppelli (storico "pastore" del paese vicino, ndr.)" ha sottolineato proprio quest'ultimo, mentre don Paolo ha parlato della chiesa come di "un piccolo santuario in cui trovare pace quando la nostra fede vacilla o la vita ci mette di fronte ad alcune fatiche, perché qui c'è sempre una mamma pronta ad ascoltarci".
Monsignor Fausto Gilardi e don Paolo Ventura
E sempre sulla figura della Madonna, al centro del mese di maggio, si è concentrato Monsignor Gilardi durante l'omelia. "Spesso la nostra fede arriva a Dio attraverso Maria, che ci insegna come essere cristiani e aderire al mistero del Signore: bisogna ascoltare la sua Parola, dire il nostro "sì" quando sentiamo la chiamata. Quando nel 1917, in tempi di guerra, la Madonna apparve ai tre fanciulli di Fatima li invitò alla preghiera e alla penitenza, indispensabili per crescere nell'amore, che esiste solo grazie alle rinunce e ai sacrifici. Senza Maria non possiamo vivere fino in fondo la nostra fede".I due celebranti con i principali costruttori della chiesa
Rivolto poi da parte di don Paolo un pensiero al suo collaboratore don Venanzio Viganò, che avrebbe dovuto essere presente alla funzione ma è stato coinvolto in un incidente che lo costringerà a un periodo di riposo. Conclusa la Messa, animata dal coro parrocchiale, è stata poi svelata una piccola mostra allestita all'interno della stessa chiesa per raccontarne i momenti più significativi, a partire proprio dalla consacrazione, attraverso una serie di fotografie, anche in bianco e nero.Le celebrazioni per l'anniversario prevedono ora un altro appuntamento a ottobre, in particolare sabato 14 alle 18.00 con una Messa solenne presieduta dal Vicario generale Monsignor Franco Agnesi, a cui seguirà un concerto del Coro "Nostra Signora di Fatima" nel suo 45°; in programma nei prossimi mesi anche altri momenti di preghiera per la "Peregrinatio Mariae", sia in chiesa che nei cortili dei fedeli della comunità. Di seguito la locandina con tutti i dettagli.
B.P.