Mandello: finto carabiniere truffa un 14enne e il papà

E' stato rinviato al 6 ottobre il procedimento a carico L.L. accusato di truffa per avere messo in vendita un telefono cellulare, essersi intascato i soldi e poi essere sparito nel nulla non rispondendo più alle chiamate delle presunte vittime. Questa mattina nell'aula del giudice Giancluca Piantadosi, vice procuratore onorario Mattia Mascaro, a raccontare la versione dei fatti, risalenti al 2019, è stato il querelante che aveva tentato l'acquisto del bene per un regalo al figlio 14enne.
L'adolescente, residente a Mandello, aveva individuato un telefono di una nota marca, del valore di 1000 euro sul mercato e in vendita a 450 euro, su una piattaforma di commercio digitale. Notiziato il papà del regalo a disposizione a un prezzo vantaggioso, si era messo in contatto con il venditore e aveva poi fornito i recapiti al genitore.
Contattato telefonicamente l'uomo, rispondendo al nome di Luca, si era anche identificato come un carabiniere in servizio presso un comando di Bergamo. Alle vittime aveva fornito il numero di una Postepay sulla quale fare il versamento e poi si era accordato per la consegna tramite un collega, non potendo lui presentarsi in quanto in servizio per una sostituzione.
Il papà mandellese, pur sospettoso, non volendo però deludere il ragazzo, aveva effettuato il versamento incaricando poi l'altra figlia di stare a casa e aspettare la consegna, eventualmente contattando l'uomo in caso di ritardo. Nonostante l'attesa e i tentativi di parlare con l'imputato, la giovane ci era riuscita una sola volta, in piena notte, sentendosi rispondere “Troia vai a dormire”. Comprendendo di essere stato vittima di una truffa il genitore si era così recato presso la caserma carabinieri di Mandello per sporgere denuncia. Il giudice, rinviando ad ottobre, ha preso tempo per valutare l'istanza dell'avvocato difensore Luciano Bova di sentire anche il giovane (oggi diventato maggiorenne) che per primo aveva trovato il cellulare sul sito internet.
S.V.
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