Addio all'ex poliziotto in servizio a Lecco divenuto monaco
Lunedì 15 maggio, alle 10.30, nell’abbazia benedettina di San Pietro in Perugia, verrà celebrato il rito funebre per don Paolo Borrella, il poliziotto diventato monaco e sacerdote all’età di 70 anni. Don Paolo era nato in provincia di Vercelli nel 1933 ed avrebbe compiuto tra qualche mese i 90 anni. Terminato il servizio nella Polizia di Stato, esercitato per anni anche a Lecco, presso l’allora commissariato di corso Martiri, Paolo Borrella era entrato nel febbraio 1995 nella congregazione benedettina cassinese come novizio presso l’abbazia di San Pietro in Perugia.
Padre Borrella circondato da ex colleghi della polizia di Stato durante un incontro a Lecco
Padre Borrella deve essere ricordato nella storia del santuario di Madonna della Vittoria in Lecco, dove celebrò una delle sue prime Messe, salutato dai colleghi della Polizia di Stato che lo avevano visto in servizio per anni, proveniente dal reparto mobile di Bologna.
Padre Borrella ha celebrato la Messa solenne della festività dell’Assunta il 15 agosto 2001. La Messa è stata caratterizzata dal saluto e dal ringraziamento verso la comunità delle suore Figlie di Betlem, che lasciavano l’istituto San Giuseppe in via Aspromonte dove sono giunte nel 1937 per assumere la direzione dell’orfanotrofio fondato dal benemerito mons. Salvatore Dell’Oro.
La stampa locale il 17 agosto 2001 scriveva “La Messa solenne dell’Assunta al santuario della Vittoria è stata celebrata dall’ex poliziotto divenuto sacerdote e monaco benedettino a Perugia, don Paolo Borrella, a Lecco dove ha incontrato ex colleghi della Questura e del Commissariato, che c’era in corso Martiri prima del trasferimento in corso Promessi Sposi, nella nuovissima sede. L’omelia della Messa di don Paolo è stata tenuta dal rettore del santuario don Fernando Pozzoli che, dopo aver rivolto un affettuoso saluto al novello sacerdote, fedele frequentatore del santuario negli anni di servizio presso il vicino commissariato di corso Martiri, ha espresso sentimenti di gratitudine alle religiose Figlie di Betlem per quanto hanno fatto in oltre 60 anni presso il santuario ma, soprattutto, per la città ed il territorio lecchese, prima con la casa di accoglienza delle orfanelle e poi, negli ultimi decenni, con le cinque classi della scuola elementare”.
A.B.