Lecco, maxi rissa in stazione nel 2021: cinque giovani finiscono a giudizio

Strade processuali differenti per i cinque giovani finiti a processo per una maxi rissa scoppiata nel gennaio 2021 presso la stazione ferroviaria di Lecco.
L'altra mattina in tribunale, al cospetto del giudice Bianca Maria Bianchi, il galbiatese S.B., 22 anni, ha chiesto - tramite il suo difensore, l'avvocato Massimiliano Tebaldi - di poter essere giudicato con il rito abbreviato (che in caso di condanna prevede uno sconto di un terzo della pena). Il 7 giugno prossimo comparirà dinnanzi al giudice Paolo Salvatore per la definizione del procedimento penale.

Un'immagine delle forze dell'ordine impegnate in un controllo nei pressi della stazione di Lecco

Per gli altri quattro imputati si aprirà il processo con rito ordinario; l'udienza-filtro a questo proposito è calendarizzata per il prossimo 26 settembre. Si tratta di D.P.T., 24 anni, residente a Dolzago (avvocato Anna Maria Appiani), L.A.B.D., di due anni più giovane, originario del Marocco, ma residente a Rogeno (avvocato Barbara Carraro del foro di Milano, sostituita in aula dalla collega lecchese Alessandra Carsana). E poi ancora A.H., 22 anni, anche lui marocchino con casa a Besana in Brianza, (avvocato Arveno Fumagalli del foro di Lecco) e I.E.O., nato in Marocco e residente a Cremella (rappresentato dall'avvocato Caterina Busellu).
I cinque, in concorso con altri ragazzi non ancora diciottenni - per i quali procede il tribunale per i minori di Milano - poco più di anni fa sarebbero stati protagonisti di una maxirissa avvenuta alla stazione ferroviaria di Lecco. A due di loro è contestata anche l'aggravante della recidiva infraquinquennale. Tutti dovranno difendersi dal reato di interruzione di pubblico servizio, in quanto il caos seguito alla rissa il convoglio Trenord 24776 avrebbe accumulato un ritardo in partenza dalla stazione di Lecco di 30 minuti, con l'arrivo a Milano almeno un'ora dopo il previsto. A.H. infine, deve rispondere dell'ipotesi di reato di porto abusivo di armi e oggetti atti a offendere, in quanto avrebbe avuto con sé un rasoio.
Sarà comunque l'istruttoria dibattimentale a chiarire con precisione l'accaduto, anche se da quanto era emerso nell'immediatezza dei fatti, la rissa sarebbe scoppiata per futili motivi, sedata solo dall'intervento degli agenti della Polfer in servizio presso la stazione cittadina.
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