Lecco: rapina in stazione, chiesti quasi 3 anni per un magrebino

Due anni e 10 mesi, oltre multa per l'imputato accusato di rapina e lesioni. 4 mesi per quello che è invece chiamato a rispondere "solo" di furto. Queste le richieste avanzate dalla Procura della Repubblica all'esito del processo celebrato dinnanzi al collegio giudicante del Tribunale di Lecco a carico di due cittadini di origini marocchine - il primo difeso dall'avvocato Paolo Rivetti, il secondo dal collega Massimo Spreafico - ritenuti responsabili di quanto accaduto nella serata del 15 settembre 2019 in stazione. Stando all'impianto accusatorio, un ragazzo nigeriano, classe 1986 - costituto parte civile per il tramite dell'avvocato Sonia Bova ma resosi irreperibile, senza partecipare dunque al processo - sarebbe stato aggredito da un soggetto che, per ottenere il suo zaino, non avrebbe esitato a brandire contro di lui una bottiglia prelevata da un cestino dei rifiuti; allo stesso soggetto, poi, sarebbe stato sottratto anche il portafoglio, contenente - oltre ai documenti - anche la bellezza di 420 euro. Frutto della vendita i droga, ha spiegato rendendo esame alla scorsa udienza, il giovanotto ora tacciato di furto, ammettendo di aver preso lui il borsellino ma senza sfilarlo di tasca alla persona offesa. Il portafoglio, infatti, a suo dire, giaceva per terra, non lontano da dove il nigeriano stava litigando con il marocchino ora chiamato a rispondere di rapina, indicato quale un suo cliente. La sentenza è prevista per giovedì prossimo. Entrambi i difensori, nel rassegnare le loro conclusioni, hanno sottolineato l'inutizzabilità, a loro giudizio, della denuncia sporta dalla parte civile, non adeguatamente cercata dopo essersi sottratta all'intervenire personalmente al processo, evidenziando in ogni caso sostanziose discrepanze tra il contenuto della querela e l'episodio per come descritto dagli altri testimoni introdotti nel corso dell'istruttoria.
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