Origin[al] Corenno: valorizzazione del borgo e innovazione nella tesi di una studentessa dal 'Poli'

Un intervento per lo sviluppo turistico di Corenno Plinio, il piccolo gioiello affacciato sul lago da qualche anno oggetto di una riscoperta. E anche gli studenti del Polo di Lecco del Politecnico di Milano mettono sul tavolo le loro idee. Per esempio, Irene Fornasari, residente in Val Tidone, in provincia di Piacenza: il 3 maggio scorso si è laureata in ingegneria edile-architettura proprio con una tesi dal titolo “Origin[al] Corenno” (relatrice, la professoressa Angerla Colucci). “Origin” a ricordare le necessità di ricercare le radici storiche della località e “original” inteso come valorizzazione e innovazione.

Irene Fornasari

La ricerca – racconta la stessa ormai ex studentessa - è cominciata nel 2020 su una serie di edifici di particolare pregio del vecchio borgo, ma lo studio di Fornasari anziché concentrarsi sulla riqualificazione di singole strutture è poi diventato un lavoro riguardante l’intero nucleo, tenendo naturalmente conto della necessità di intervenire con delicatezza per non alterarne le caratteristiche architettoniche e paesaggistiche che costituiscono del resto l’autentico punto di forza di Corenno.

Sono stati tre i punti principali individuati. Il primo riguarda la terrazza del belvedere che si affaccia verso l’Alto Lario regalando una visione straordinaria: il riordino e la posa di sedute consentirebbe un migliore utilizzo dell’area.

 

Un secondo intervento riguarda la riva del lago dove esiste una spiaggetta e dove già l’amministrazione comunale è intenzionata a realizzare un attracco per i battelli. Lì la tesi di Fornasari ipotizza la realizzazione di un punto di ristoro magari con un negozio per la vendita di prodotti tipici, integrando così l’offerta nei confronti dei turisti che attualmente hanno come riferimento un solo ristorante.

Ma l’operazione principale riguarda la piazza centrale e il palazzo vicino alla chiesa che ora accoglie la sacrestia e un piccolo spazio espositivo. L’edificio sarebbe riorganizzato: oltre al museo dedicato alla storia del borgo, troverebbe posto anche un ufficio turistico che non sarebbe solo punto informativo, ma struttura propulsiva con l’offerta di accompagnatori turistici e di pacchetti per i visitatori che comprendano anche il Sentiero del Viandante che passa proprio lì sopra ed è ormai diventato un richiamo turistico di non indifferente portata.

Su questi interventi dovrà inoltre essere innestata una politica a più largo raggio per rivitalizzare la località a lungo periodo: oltre alla salvaguardia dei beni architettonici si dovrà anche pensare al recupero di tanti edifici oggi vuoti perché seconde case e quindi poco o per nulla utilizzati e che potrebbero essere parte di un albergo diffuso. E naturalmente attenzione alla sostenibilità che significa anche progetti per la mobilità è che il grosso “nodo” da sciogliere: dell’attracco dei battelli s’è detto, ma serviranno anche collegamenti con i bus e punti di noleggio di biciclette.
D.C.
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