Moregallo: quattro biologi-sub per il primo Bioblitz nelle acque del Lago

"Vogliamo far vedere che c'è vita sotto la superficie del lago". Le parole di Simona Colombo lasciavano trasparire tutta la determinazione e l'impegno profuso da Legambiente nel progetto Lake Como Green. Questo pomeriggio, sulla spiaggetta antistante il bar Rapa - Nui al Moregallo, si è svolta un'altra importante fase di tale iniziativa, finanziata da Fondazione Cariplo, ovvero il primo "Bioblitz" subacqueo in Lombardia.

Nicola Castelnuovo, Simona Colombo, Paola Iotti, Federica Gazzola e Pietro Scanziani

Quattro biologi - sub dell'associazione comasca Pròteus, partner di Legambiente, si sono immersi nelle acque del lago di Como. "Si tratta di un progetto pilota il cui obiettivo è fare un censimento della fauna e della flora presenti. Ci spingeremo circa 50 metri verso sud e rimarremo a 3 - 4 metri di profondità. Ci immergeremo poco in profondità proprio perché vogliamo studiare un'area osservabile non solo dai sub ma anche per esempio da chi fa snorkeling" ha spiegato Nicola Castelnuovo, uno dei sub di Pròteus.

Nello specifico, la zona interessata da questo censimento sarà la medesima area che nel 2015 fu ripulita dai volontari di Legambiente (ne avevamo parlato QUI). "Vogliamo verificare se, una volta rimosso l'impatto antropico sia cresciuta o meno della biodiversità. L'obiettivo del bioblitz è quello di spiegare alla gente cosa c'è sotto la superficie del lago per aumentare la consapevolezza delle persone" ha aggiunto Castelnuovo. Mentre i sub preparavano le attrezzature, l'attenzione della stampa radunatasi sulla spiaggetta si è rivolta proprio verso la volontaria di Legambiente.

"Il progetto Lake Como Green nasce l'anno scorso. Oltre a Pròteus, l'altro nostro partner è l'associazione culturale Mondovisione. È stato fondamentale anche il contributo della Camera di commercio Como - Lecco soprattutto nel rapporto con gli enti pubblici" ha sottolineato Simona Colombo. "L'obiettivo dell'iniziativa è sviluppare e condividere buone pratiche affinché tutti i soggetti che ruotano attorno al sistema lago lo possano vivere in modo più sostenibile. Vogliamo far vedere cosa c'è sotto la superficie del lago per spiegare su cosa impattano le attività dell'uomo".

 

Dopo aver indossato maschera e boccaglio, i primi ad immergersi sono stati Nicola Castelnuovo e Pietro Scanziani. "Eseguiremo un'analisi di natura sostanzialmente visiva secondo la tecnica del transetto. In sostanza estenderemo per alcune decine di metri una corda colorata e annoteremo su un taccuino tutte le forme di vita che la corda incontra tranne i pesci, per i quali si utilizza un'altra tecnica di osservazione" hanno spiegato Paola Iotti e Federica Gazzola, le altre due sub, mentre a loro volta preparavano le tute e le bombole dell'ossigeno.

Dopo circa quindici minuti, mentre gli uccelli del lago si allontanavano verso il capoluogo per fuggire dalle nuvole grigie in arrivo da nord, ecco riemergere Castelnuovo e Scanziani. "Il fondale è misto, in parte ghiaioso e in parte colorato da una prateria di alghe. L'ambiente è molto ricco, soprattutto di pesce persico, un pesce tipicamente litorale" ha commentato Castelnuovo. "Allo stesso tempo è evidente la fragilità di questo ecosistema. In alcuni punti le alghe sono meno folte o non ci sono del tutto. È un piccolo indizio degli effetti dell'attività dell'uomo. Dobbiamo avere cura del nostro lago".
A.Bes.
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