Cleopatra è la 'queen' di Lecco: portando sul palco la sua storia vince la drag race

Nel giorno dell’incoronazione di Re Carlo d’Inghilterra anche Lecco ha avuto la sua queen: Cleopatra, la vincitrice della drag race che si è svolta la sera di sabato 6 maggio presso il Circolo Libero Pensiero. Nel suo abito rosa luccicante ha calcato il palco recitando una pièce teatrale, scritta da lei e dedicata a tutte le altre nove performer coinvolte nell'iniziativa. Nel testo, la vincitrice della competizione, descrive il momento e le sensazioni di quando ha capito di volersi esibire mostrandosi sul palco per ciò che è realmente. Un pezzo molto toccante e carico di significato che ha convinto i quattro giudici e ha mandato il pubblico in visibilio.

Cleopatra

La storia di Cleopatra, raccontata in questo brano, inizia 18 anni fa e parla di un fortuito incontro piuttosto casuale avvenuto con una persona che le ha aperto gli occhi, facendole capire cosa davvero desiderava. Cresciuta a Genova da mamma inglese e papà fiorentino ha vissuto in giro per il mondo fino a quando non ha deciso di stabilizzarsi a Milano, dove risiede tuttora. Cleopatra, con un filo di emozione negli occhi e nella voce, ci ha raccontato di come non potrebbe vedersi diversamente, di quanto calcare un palcoscenico sia per lei di vitale importanza. “Senti un ritorno anche quando il pubblico è completamente in silenzio” spiega. “Delle volte senti proprio che respira il tuo respiro e quell’attimo è magico. Ti si riempie il cuore in maniera impressionante. Io non potrei stare senza questi momenti”.

La giuria composta da quattro giudici, che fanno parte di varie associazioni della provincia, ed il pubblico, sono stati unanimi nella decisione di incoronare Cleopatra come vincitrice della serata, senza però risparmiare complimenti a tutte le altre nove drag queen che si sono esibite in una molteplicità di balli e canti, accompagnati da colori, piume e paillettes.
L’obiettivo principe della serata - ci ha spiegato Franco De Flumeri, giudice e tra i promotori dello show  - è stato dare carta bianca alle performer, perché la volontà di base era che l’evento fosse manifesto di libertà di espressione di genere. Non bisogna fare l’errore di limitarsi a vedere queste performance esclusivamente come forma d’arte, perché al di là del costume, al di là del trucco, oltre i luccichii e le crinoline c’è un messaggio ben preciso: “parità, identità e libertà”, uno slogan che rivendica il diritto alla libertà di espressione e chiede che vengano riconosciuti pari diritti.

Partner di Lecco Pride nell’organizzazione anche Arcigay Bergamo, con uno spazio condiviso in cui i volontari hanno dato la possibilità di svolgere il test di HIV, epatite C e sifilide in modo completamente anonimo e gratuito. L’associazione fa parte di una rete di città europee chiamata “fast track city” il cui obiettivo è sensibilizzare sulla malattia spiegando con il loro slogan “UequalsU”  - che significa ‘Undetectable equals Untransmittable’ (non rilevabile uguale non trasmissibile) - l’importanza della
prevenzione e della consapevolezza della malattia, togliendo quel famoso “alone viola” che aleggiava negli anni ‘90 intorno all’HIV.

Questa è stata solo l’apertura di stagione delle iniziative organizzate dall’associazione “Renzo e Lucio LGTBQ+ diritti”, un inizio niente male data l’affluenza di circa duecento persone presenti all’evento. Un numero che gli organizzatori sperano di veder crescere sempre di più anche in attesa del Lecco Pride che avrà luogo il 10 giugno in piazza Garibaldi.
Giulia Franzolini
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