Calolzio: imbrattata la lapide in memoria del cappellano alpino Don Carlo Gnocchi
B. K. Forse solo una firma. Un "tag" per dirla con una sorta di tecnicismo. Sicuramente uno sfregio alla memoria del Beato don Carlo Gnocchi, tanto caro agli Alpini. Nottetempo - con ogni probabilità, ma si spera che le telecamere riescano a circostanziare meglio l'accaduto - qualcuno ha imbrattato appunto con le lette B e K, scritte in nero, la targa apposta nel 2015 nell'omonimo parchetto calolziese a due passi dalla stazione in memoria del cappellano delle penne nere, "apostolo dell'infanzia mutilata, precursore della riabilitazione, imprenditore della carità, profeta del dono degli organi". Dell'accaduto questa mattina sono stati subito notiziati gli alpini che provvederanno a segnalare il vandalismo alla Polizia Locale, nella speranza si possa risalire al responsabile. La lapide erastata inaugurata otto anni fa, dall'allora amministrazione comunale guidata dal sindaco Cesare Valsecchi, in concomitanza con la celebrazione del 50° anno di fondazione dell’Avis comunale e del 40° compleanno del gruppo Aido locale. Fondamentale, per il ripristino di quel fazzoletto verde su via Fratelli Cervi, incastonato tra Corso Dante e la stazione, era stata la spinta dei volontari dell'Associazione Calolzio città turistica che si erano a lungo adoperati per bonificare il parchetto dai rifiuti, curando l'erba, sistemando le panchine e pitturando i muri perimetrali.