Potrei anche condividere la raccolta fondi per Alchevsk ma... quante 'imprecisioni'

Gentile Direttore e Redazione,

mi permetto di scrivere queste righe a commento di un articolo molto ben scritto a proposito dell’iniziativa di Assembramento Gr.Ex Lario e Brianza e Vento dell’Est (di cui preciso, non so nulla e quindi non esprimo alcun giudizio) dal titolo “Pescate: un parco giochi in Donbass e una rivista, la guerra vista da altra 'prospettiva'”

Vorrei far notare che nonostante si sia precisato che la politica ha avuto uno spazio marginale, l’articolo ha un taglio decisamente di parte e contiene moltissime imprecisioni. Il che personalmente non mi stupisce, è molto difficile trattare l’argomento “guerra in Ucraina” senza cadere nella faziosità, ma forse sarebbe stato più opportuno rimarcare la lodevole iniziativa che porterà un aiuto concreto per gli abitanti di Alchevsk, senza necessariamente snocciolare informazioni nel migliore dei casi ambigue e per la stragrande maggioranza inesatte.

La mia personalissima esperienza, avendo famiglia in Ucraina, è completamente diversa da quella descritta nell’articolo, e questo ci può stare perché quando si entra nel personale è inevitabile che sia così; ma ogni informazione data nell’articolo potrebbe essere facilmente confutata. Evito di scendere in polemica perché purtroppo so per esperienza che non se ne può venire a una se ai fatti vengono anteposte per principio le ideologie e questo lo si vede tutte le sere su tutte le nostre televisioni. Per non parlare dei social.

Mi limito a far notare che se per esempio sostituissimo “la Russia” con “una feroce dittatura”, la frase “l'Italia e l'Europa non dovrebbero interrompere i rapporti con la Russia, perché non conviene a nessuno” avrebbe un suono molto più cupo. Poi se invece nell’articolo si voleva affermare che la Russia non sia un regime dittatoriale, allora probabilmente andrebbe segnalato in corsivo minuscolo sotto il titolo, a mo’ di avvertenza, sperando che personaggi come la Politkovskaja e Nemtsov non possano leggere, da lì dove sono ora.

Ho riconosciuto all’inizio che l’articolo è ben scritto, nel senso se non si fosse capito, che tutto un insieme di inesattezze giungono al lettore - purtroppo o per fortuna privo di molte nozioni storiche e geopolitiche - vestite da granitiche verità. Leggo della Dugina “poetessa” (anche Karadžić era poeta, e criminale di guerra), di un golpe (sarebbe interessante sapere chi conosce gli articoli della costituzione ucraina per definire golpe un processo regolato, dopo le proteste di piazza, da normative differenti da quelle italiane, ma svoltosi nel rispetto della costituzione), di generico sostegno russo a “milizie auto costituite” dimenticando che passaporto (e che pedigree, o fedina penale) avessero signori quali Arsen Sergeevič Pavlov, per i più “Motorola”, o Igor' Vsevolodovič Girkin, detto “Strelkov” e a quale titolo potessero venire considerati separatisti…

Non fa niente, non era e non è mia intenzione convincere nessuno, come detto ciascuno resterà della propria opinione, ed è bellissimo che ci possano essere più opinioni. Da parte mia sono però felice di poter continuare a parlare russo coi miei parenti, ospiti da me purtroppo da più di un anno, scappati non perché perseguitati in quanto russofoni, ma solo perché Ucraini. Cacciati dalla loro casa, dalla loro terra, perché Ucraini. Cacciati da altri russofoni che, come scritto anche nell’articolo, si consideravano “popoli storicamente uniti”. Se per “storicamente uniti” si intende che uno dei due, storicamente, ha soggiogato l’altro (e tutti gli altri) tentando in ogni modo di cancellarne l’identità, allora sì, concordo, erano popoli molto, molto uniti.

Spero tanto che la solidarietà e il messaggio di pace e fratellanza portato dai promotori dell’iniziativa non si sciolga come neve al sole nel caso in cui, come tanti Ucraini si augurano, la regione di Lugansk e quindi Alchevsk, torni sotto la bandiera ucraina.

Mi scuso per lo spazio sottratto ad altri, ma lo dovevo ai tanti amici che purtroppo quel parco giochi di Alchevsk – lodevolissima iniziativa cui sarei felice di aderire - non lo potranno vedere mai.

Giuseppe

La ringraziamo per il suo contributo. Come si sarà accorto, l'articolo è per buona parte composto da virgolettati. E' ovviamente voluto: abbiamo scelto di trascrivere il più fedelmente possibile quanto ci è stato raccontato. Ascoltando (e riferendo) senza prendere posizione. Nella consapevolezza che una narrazione di questo tipo avrebbe suscitato reazioni. Con la convinzione però, allo stesso tempo, che una serata del genere, sul nostro territorio, andasse documentata.


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