Lecco: tavoli e ferie dei vigili, due sentenze avverse all'amministrazione comunale

Le borchie posizionate dal comune per definire le aree tavolini
In pochi giorni due sentenze sfavorevoli per il Comune di Lecco su altrettanti temi delicati: l’occupazione del suolo pubblico e la gestione del personale.

La prima sentenza riguarda l’annoso tema dei tavolini: il Consiglio di Stato ha confermato il pronunciamento del Tar della Lombardia che si era espresso sul ricorso di un pubblico esercizio lecchese sull'interpretazione della normativa per l'occupazione del suolo pubblico. È arrivata dunque la parola fine: il Consiglio di Stato ha infatti stabilito che è lecita la richiesta del locale di occupare lo spazio in questione in deroga a quanto precisato dal regolamento comunale, in virtù dello stato di emergenza emanato dal Governo per gli “strascichi” della pandemia. "Ora abbiamo una situazione certa, definita dal giudice di appello. Questo significa che i pubblici esercizi potranno chiedere al Comune, fino alla fine del 2023, più spazio all'esterno della loro attività, prorogando gli aiuti dovuti alla situazione emergenziale del Covid e ai rincari dell’inflazione - ha commentato Giovanni Cattaneo, assessore all'Attrattività territoriale - Confido che il lavoro avviato negli ultimi mesi con le associazioni di categoria possa proseguire ora più rapidamente, senza più la spada di Damocle dei pronunciamenti legali e la certezza di quali spazi ciascuno possa occupare, per rendere concreti alcuni interventi a sostegno dei pubblici esercizi perché siano sempre più protagonisti dell'accoglienza turistica e di un'animazione sana e di qualità di tutta quanta la città”.
Non è ancora chiaro invece in che misura il nuovo regolamento sull’occupazione del suolo pubblico approvato lo scorso anno in consiglio comunale sia applicabile o meno.

Più delicata la seconda questione che riguarda il pagamento delle indennità agli agenti di Polizia locale anche durante le ferie. La Corte di appello di Milano ha infatti confermato la sentenza del Tribunale di Lecco che aveva obbligato Palazzo Bovara a stanziare 7.154 euro per corrispondere questa indennità a seguito del ricorso di cinque agenti. Lo scorso febbraio il sindaco Mautro Gattinoni aveva detto che per il Comune e i suoi legali si trattava “di una interpretazione abbastanza anomala” che era stata fatta della norma da perte del giudice, “tant’è che nel nuovo contratto collettivo questa voce è stata tolta”.
Per Massimo Coppia, segretario generale della Uil Fpl del Lario e della Brianza, la sentenza di appello “rappresenta uno straordinario precedente in tutta Italia, in quanto potrà essere applicata anche in altri casi simili a quello del Comune di Lecco. La decisione della Corte di Appello di Milano è un importante passo avanti nella tutela dei diritti dei lavoratori e nella promozione del benessere dei dipendenti. La Segreteria Uil Fpl del Lario e della Brianza, fin da oggi, si impegna a garantire la tutela dei diritti dei propri iscritti e a fornire supporto per la difesa di eventuali controversie in merito alla retribuzione durante le ferie”. Si tratta del cosiddetto “effetto domino” che già sottolineava il leghista Stefano Parolari in occasione del riconoscimento del debito fuori bilancio che serviva al Comune per dar seguito alla sentenza di primo grado.


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