Civate: alla Casa del Cieco presentato il progetto 'Oliveto – Le Radici con le ali'

“Negli anni Trenta del Novecento questo era un ricovero per i ciechi di guerra. Erano per lo più ragazzi giovani e qui riuscivano a lavorare. Questo progetto rappresenta un po’ un ritorno alle origini per la Casa del Cieco”. Così ha esordito il sindaco Angelo Isella nel suo intervento durante la conferenza stampa svoltasi questa mattina di fronte al meraviglioso oliveto del monastero di Civate. Un terreno di ottomila metri quadrati che presto diverrà teatro del progetto “Oliveto – Le Radici con le ali” promosso dalla Casa del Cieco in collaborazione con l’Impresa Girasole, Mestieri Lombardia, l’Arcobaleno, Consolida e la Cooperativa Olivicoltori Lago di Como.

Angelo Isella

“Con questo progetto la Casa del Cieco vuole tornare ad aprirsi alla comunità e al territorio dopo gli anni della pandemia” ha sottolineato Claudio Butti, direttore della struttura nonché ideatore dell’iniziativa. In particolare, “Oliveto – Le Radici con le ali” mira a trasformare l’oliveto in un “polo socio – occupazionale diffuso”.

 

Tale sfida è stata affidata all’impresa sociale Girasole, a cui la Casa del Cieco ha ceduto il terreno in comodato d’uso. “Gli ulivi si prestano molto bene ad un’attività in cui la produttività non è il primo elemento da tenere in considerazione. Intendiamo offrire opportunità di reinserimento socio - lavorativo a circa una decina di persone ad alto rischio di emarginazione sociale valorizzando le loro qualità” ha spiegato Tore Rossi, coordinatore dei progetti sociooccupazionali dell’impresa sociale Girasole. Nello specifico, la società pubblico – privata ha incaricato gli educatori della cooperativa Due Mani di seguire lo sviluppo quotidiano dell’iniziativa.

Sabina Panzeri

Claudio Butti

 

“Si tratta di un progetto sperimentale che l’assemblea dei sindaci dell’ambito di Lecco ha accolto fin da subito. In questo modo, l’intera comunità si prende cura delle persone più fragili donando loro competenze e professionalità” ha sottolineato Sabina Panzeri, presidente dell’ambito territoriale di Lecco. In particolare, il progetto si rivolge ai comuni membri del cosiddetto “Polo Lago”, ovvero Valmadrera, Civate, Malgrate, Oliveto e Pescate. Oltre ai rappresentanti di quattro di queste cinque amministrazioni (assente Bruno Polti), erano presenti anche Emanuele Manzoni, assessore al welfare di Lecco e Aldo Valsecchi, vicesindaco di Calolziocorte, anch’egli rappresentante dell’Ambito. “Questo è un progetto sociooccupazionale che rientra nel Patto per il Lavoro firmato nel giugno 2021. È un’iniziativa molto concreta in cui sono coniugati l’attenzione all’ambiente e la cura delle persone. L’ulivo, inoltre, è simbolo di spiritualità e sacralità” ha ricordato Maria Grazia Nasazzi, presidente di Fondazione Comunitaria del Lecchese.

A sinistra Maria Agostoni

Naria Grazia Nasazzi

Il contributo di competenze e professionalità indispensabile per la buona riuscita del progetto sarà fornito dalla Cooperativa Olivicoltori del Lago di Como. “Noi promuoviamo un’agricoltura sostenibile, quindi svolta senza l’utilizzo di pesticidi o altri agenti chimici. Il terreno in cui sorgono questi ulivi è ottimo, molto fertile. A inizio marzo abbiamo provveduto ad eseguire la potatura” ha spiegato Gaetano Brusati, presidente della Cooperativa. “Ora la nostra collaborazione con l’impresa sociale Girasole sta entrando nel vivo. Speriamo di poter portare queste olive nel nostro nuovo frantoio a Bellagio per poi ritrovarci qui tra qualche anno a degustare un ottimo olio”.

Gaetano Brusati

Tore Rossi

A queste parole si è agganciato Carlo Colombo, presidente dell’impresa sociale Girasole. “Questo è un progetto che si rivolge ad un bacino di circa 25mila abitanti e di cui vado particolarmente fiero. Speriamo di poterlo replicare presto in tutti gli altri ambiti della provincia in cui operiamo” ha sottolineato.

Carlo Colombo

La conclusione è stata affidata a Franco Lisi, attuale presidente della Fondazione Casa del Cieco, il quale ha in primo luogo ringraziato il suo predecessore Maria Agostoni, presente tra il pubblico. E’ stata quest’ultima, infatti, a donare le duecento nove piante di ulivo che oggi colorano il giardino del monastero di Civate. Lisi ha inoltre portato ai presenti la benedizione del parroco, don Gianni de Micheli, il quale non ha potuto partecipare alla conferenza per ragioni di salute. “Questo progetto rappresenta il coronamento di un percorso avviato diversi anni fa. Esso è frutto di sinergia, professionalità e condivisione. Tra le finalità della Casa del Cieco c’è anche quella di ridare dignità alle persone e portarle fuori da situazioni di emarginazione” ha evidenziato.

 

 

 

Terminata la conferenza, i presenti hanno potuto avvicinarsi ancora di più all’oliveto per ammirare le splendide piante e degustare un rinfresco. Il tutto, sotto gli occhi di un piccolo rapace, intento a sorvolare Civate in questa splendida giornata di sole.
A.Bes.
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