Dopo i 4 anni proposti dal PM per spaccio sul Viale, chiesti altri 6 anni e 4 mesi per Gapea, per la rapina 'dei trapper'

Dago Fabio Carter Gapea
Qualora dovessero essere accolte le richieste di entrambe le PM, entro fine mese Dago Fabio Carter Gapea, lecchese nato in Sicilia da genitori di origini africane, classe 1997, sarà condannato a oltre 10 anni di carcere. Se ieri infatti il sostituto procuratore Chiara Di Francesco ha chiesto al giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Lecco Nora Lisa Passoni di irrogare a carico del giovanotto una pena quantificata dalla rappresentante della pubblica accusa in 4 anni (al netto dello sconto concesso per la scelta dell'abbreviato), quest'oggi la collega meneghina Francesca Crupi ha alzato ulteriormente l'asticella insistendo, dinnanzi al collegio presieduto dal Marialillia Speretta, per comminare al lariano altri 6 anni e 4 mesi.
Detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente ma anche ricettazione, detenzione abusiva e porto d'armi in luogo aperto al pubblico le accuse a cui Gapea è chiamato a rispondere in città, dopo l'arresto operato in fragranza di reato nell'agosto scorso dalla Squadra Mobile di Lecco, in procinto di chiudere un'articolata inchiesta che ha poi portato all'emissione di una serie di ordinanze di custodia cautelare, eradicando – nella versione degli inquirenti – un florido giro di droga, avente nel palermitano trapiantato al nord il fulcro. E proprio le intercettazioni operate dai poliziotti nell'ambito dell'attività investigativa, “incastrerebbero” Gapea anche per quanto riguarda l'episodio sviscerato invece nel processo milanese. All'attenzione del collegio giudicante della terza sezione penale del Tribunale del capoluogo una (supposta) rapina – e le relative lesioni – commessa l'1 marzo 2022 in via Settala a Milano, inserita – sempre nella ricostruzione degli inquirenti – nell'ormai celeberrima “faida tra trapper” e dunque nella contrapposizione tra la crew di Baby Touchè e quella di Simba La Rua, con il lecchese organico a quest'ultima. Nove complessivamente i soggetti in attesa di giudizio, quali presunti partecipi a uno o a entrambi i distinti episodi finiti sotto la lente della magistratura. Tutti hanno optato per riti alternativi, tranne per l'appunto Gapea andato a dibattimento, assistito dall'avvocato Marilena Guglielmana e  Marco Locatelli, classe 2000, residente a Calusco d'Adda, difeso invece dall'avvocato Cristin Manzoni. Entrambi rispondono solo dei fatti di via Settala. Per il 23enne bergamasco – intestatario del contratto di noleggio dell'auto utilizzata da parte dei presunti aggressori per raggiungere quella sera Milano - quest'oggi la PM Crupi ha chiesto 5 anni e mezzo. Lunga e articolata la requisitoria della rappresentante della pubblica accusa, convinta del fatto che la “crew” abbia attirato le due vittime – due ragazzi vicini a  Baby Touchè – in una vera e propria trappola. Una rappresaglia,  con tanto di accoltellamento, messa in atto per vendicare un'aggressione che avrebbe patito lo stesso Gapea qualche tempo prima a Padova.
Ben diversa la rappresentazione dell'accaduto della difesa che avrà modo di esporre le proprie conclusioni il prossimo 25 maggio (prima, dunque, in una beffa della giustizia, della sentenza a carico dei co-imputati che hanno scelto invece l'abbreviato).
Il 31 maggio, invece, atteso per Gapea il verdetto del GUP di Lecco.
Una manciata di giorni che potrebbero segnare il suoi prossimi anni (con una condanna a 4 anni e 8 mesi già "sulle spalle", seppur solo in primo grado, per un altro pestaggio in stazione...)
A.M.
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