Rissa in viale Turati con aggressione a sanitari e agenti: in quattro dal giudice
E' arrivata all'attenzione del giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Lecco la (presunta) rissa che ha “infiammato” Viale Turati nella notte tra il 30 e il 31 gennaio 2022. Un episodio tra i più rilevanti nella mole di fatti che, nel periodo post covid, si sono susseguiti nella zona, portando rione Santo Stefano ad essere, per più settimane, zona “sorvegliata speciale” dalle forze dell'ordine.
In quell'occasione infatti sembrerebbe proprio – stando al capo d'imputazione formulato dalla Procura – che l'arrivo delle divise non abbia scatenato il classico fuggi-fuggi, con i protagonisti dell'alterco per il quale era stato chiesto l'intervento di Polizia e Carabinieri finiti invece per prendersela, a vario titolo, sia con gli agenti sia con gli operatori del 118, giunti sul Viale in ambulanza per prestare assistenza a uno di loro, tale Bhahim Zrour. Tunisino, classe 1998, assistito dall'avvocato Marilena Guglielmana, ha quest'oggi optato per l'abbreviato: il sostituto procuratore
Chiara Di Francesco ha chiesto un anno di condanna. Risponde, come tutti i coimputati, di rissa, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni a pubblico ufficiale. Nel dettaglio avrebbe messo anche le mani al collo a un operante della Polizia, cercando di farlo cadere a terra. Stralciata la posizione di Youssef Seghaier (classe 2000, lecchese, che parrebbe addirittura aver provato a sfilare l'arma d'ordinanza a un poliziotto), stanno invece cercando di chiudere la vicenda optando per riti alternativi gli altri coinvolti ed in particolare Francesca Contino (classe 1998, napoletana di nascita ma con casa a Galbiate, assistita dall'avvocato Luca Martini), Abdelmountassir Gattoua (marocchino, 24enne di Lecco, difeso da Stefano Gevi) e Matteo Brenna (23enne lecchese, rappresentato dall'avvocato Paolo Rivetti). La prima dovrebbe patteggiare, gli altri due tentare la strada della messa alla prova ma il quadro sarà cristallizzato alla prossima udienza fissata, anche per la sentenza per Zrour, al 5 luglio. Contino, risponde anche di oltraggio a pubblico ufficiale; Gattoua di danneggiamento (per aver mandato in frantumi il cellulare di una divisa e aver colpito l'auto di servizio).
In quell'occasione infatti sembrerebbe proprio – stando al capo d'imputazione formulato dalla Procura – che l'arrivo delle divise non abbia scatenato il classico fuggi-fuggi, con i protagonisti dell'alterco per il quale era stato chiesto l'intervento di Polizia e Carabinieri finiti invece per prendersela, a vario titolo, sia con gli agenti sia con gli operatori del 118, giunti sul Viale in ambulanza per prestare assistenza a uno di loro, tale Bhahim Zrour. Tunisino, classe 1998, assistito dall'avvocato Marilena Guglielmana, ha quest'oggi optato per l'abbreviato: il sostituto procuratore
Chiara Di Francesco ha chiesto un anno di condanna. Risponde, come tutti i coimputati, di rissa, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni a pubblico ufficiale. Nel dettaglio avrebbe messo anche le mani al collo a un operante della Polizia, cercando di farlo cadere a terra. Stralciata la posizione di Youssef Seghaier (classe 2000, lecchese, che parrebbe addirittura aver provato a sfilare l'arma d'ordinanza a un poliziotto), stanno invece cercando di chiudere la vicenda optando per riti alternativi gli altri coinvolti ed in particolare Francesca Contino (classe 1998, napoletana di nascita ma con casa a Galbiate, assistita dall'avvocato Luca Martini), Abdelmountassir Gattoua (marocchino, 24enne di Lecco, difeso da Stefano Gevi) e Matteo Brenna (23enne lecchese, rappresentato dall'avvocato Paolo Rivetti). La prima dovrebbe patteggiare, gli altri due tentare la strada della messa alla prova ma il quadro sarà cristallizzato alla prossima udienza fissata, anche per la sentenza per Zrour, al 5 luglio. Contino, risponde anche di oltraggio a pubblico ufficiale; Gattoua di danneggiamento (per aver mandato in frantumi il cellulare di una divisa e aver colpito l'auto di servizio).