Lecco: tir travolse e uccise l'operaia, dopo l'autista rischia il processo anche Fiocchi

Gelsomina Elsa Lanzilli
Il primo processo si è chiuso a fine giugno 2021 con la condanna dell'autotrasportatore. Il secondo fascicolo è approdato invece quest'oggi all'attenzione del giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Lecco Nora Lisa Passoni che, per un tecnicismo, nel giro di qualche istante ha rinviato la trattazione della causa al prossimo 25 ottobre. In autunno, dunque, in Aula si tornerà ad analizzare il “caso” della morta di Gelsomina Elsa Lanzilli, l'operaia con casa a Malgrate urtata da un camion sul piazzale della Fiocchi Munizioni di Belledo e mancata poi nel giro di qualche giorno. Era il 20 novembre 2018. Elsa – come tutti la chiamavano - avrebbe dovuto cominciare il turno del pomeriggio, in una virtuale staffetta con il marito, anch'egli dipendente dell'impresa di via Santa Barbara, conosciuta in tutto il mondo per le sue “cartucce”. Sullo spiazzo dinnanzi alla ditta l'investimento, costato la vita alla 45enne, madre di due ragazzi di 15 e 17 anni. Il suo cuore  ha smesso di battere per sempre al vicino ospedale Manzoni  dopo cinque giorni di agonia e l'amputazione di un arto. Unico originale indagato per quella morte tanto assurda, avvenuta a due passi dallo stabilimento, l'autista che, al volante di un mezzo pesante, facendo manovra, ha “toccato” la lavoratrice. L'uomo, assistito dall'avvocato Marcello Perillo, è stato condannato a 8 mesi, con il riconoscimento dei doppi benefici di legge, all'esito del procedimento celebrato con rito abbreviato al cospetto del Gup Paolo Salvatore che, in sentenza, aveva altresì disposto l'invio degli atti alla Procura per valutare anche la posizione dell'allora legale rappresentante della Fiocchi Munizioni. A distanza di quasi due anni da quello che ora potrebbe essere considerato come un infortunio sul lavoro dall'esito mortale, quest'oggi era prevista l'udienza che avrebbe dovuto stabilire il “destino giudiziario” di Stefano Fiocchi in relazione a questa vicenda, con l'eventuale rinvio a giudizio. Ma ogni incombente è stato, come detto, posticipato di qualche mese.
A.M.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.