L'avvocato Marisa Marraffino (seconda da destra) in tribunale a Lecco
durante il processo di primo grado con l'allora consigliera di parità
Adriana Ventura e alcune attiviste
La notizia non poteva che arrivare tramite un post. Con un testo pubblicato su Facebook -evidentemente solo virtualmente "presso Suprema Corte Di Cassazione", essendo stata la causa trattata con udienza non partecipata - l'avvocato di parte civile Marisa Marraffino ha reso pubblica la conferma della condanna irrogata a carico di Nicola Antonio Marongelli, il sessantenne di origini calabresi trapiantato nella nostra provincia, autore del "Catalogo delle donne single di Lecco", il chiacchierato e-book pubblicato nel 2017 con una raccolta di 1.218 profili con nomi, cognomi, foto e "indirizzi" di altrettante donne residenti in città e nel circondario auto-dichiaratesi sul più noto dei social network sentimentalmente libere. 7,01 euro - "il costo di un aperitivo" - il prezzo di vendita del volumetto, distribuito in formato pdf sul sito www.lulu.com prima dell'intervento della magistratura, interessata dal caso a seguito di una serie di denunce presentate alla Polizia dalle - ignare - "protagoniste" del Catalogo. Otto quelle che, all'apertura del procedimento a carico di Marongelli, si sono costituite parte civile. Trattamento illecito di dati personali (art. 167 del codice della privacy), diffamazione (art. 595 c.p.) e sostituzione di persona (art 494 c.p.) - quest'ultimo reato riferito a delle richieste inoltrare a uffici pubblici del lecchese presentandosi con il nome di un legale partenopeo per ottenere informazioni su terzi - le contestazioni mosse a Morangelli, condannato nel 2021 dal giudice onorario del Tribunale di Lecco Maria Chiara Arrighi a un anno e sei mesi (pena sospesa), con sentenza poi confermata lo scorso 16 giugno in Appello e cristallizzata ora con la pronuncia degli Ermellini.
"Tre gradi di giudizio, 1218 donne coinvolte, 29 minorenni, esame testi, consulenze informatiche, udienze Lecco-Milano-Roma, ma la Corte di Cassazione ha confermato la sentenza di condanna per l’autore del Catalogo delle donne single per trattamento illecito dei dati e diffamazione aggravata. È stato il primo processo in Italia per la vendita sistematica di dati personali estratti da un social network da parte di un privato. Si conclude un processo tecnicamente complesso, che fa finalmente chiarezza sui diritti di tutti gli utenti dei social network" scrive nel suo post (pubblico) la legale. "Ne faremo tutti tesoro, anche grazie alle donne di Lecco e alla loro tenacia. Da parte mia grazie per la fiducia, è stato un privilegio".