Pescate: la comunità festeggia i cento anni della chiesa parrocchiale
Una ricorrenza importante per la comunità, festeggiata questa mattina durante la messa delle 10 alla presenza di tanti pescatesi, delle autorità civili, delle associazioni e dei bambini del parrocchia. "Cento anni non sono tanti rispetto ad altre chiese del territorio ma non sono nemmeno pochi, è un bel traguardo e il segno di una realtà che rappresenta la coscienza del paese, il fatto di essersi presi cura gli uni degli altri e anche un rilancio che chiediamo oggi davanti al Signore" ha sottolineato il parroco don Matteo Gignoli che ha celebrato l'Eucarestia coadiuvato da don Enrico Mauri e accompagnato dal coro.
Durante l'omelia don Matteo ha voluto ricordare che cosa ha rappresentato nel tempo questo edificio per la comunità: "Don Paolo, non appena nominato cappellano delle Torrette, si è subito attivato per avere una chiesa parrocchiale e la prima cosa che ha fatto è stata radunare le persone nella chiesa di sant'Agata per chiedere loro se fossero d'accordo. Non c'erano risorse e la società di allora era molto semplice è stata la convinzione della comunità, lo spirito di sacrificio e la forte motivazione di don Paolo a rendere possibile l'opera. C'è stata una unione di persone, di intenti, di volontà che insieme alla fede e al fatto di sentirsi parte di un'unica comunità ha permesso la mobilitazione delle forze necessarie e il reperimento delle risorse per costruire la chiesa". Il parrocco ha poi fatto un parallelo tra i mattoni di pietra della facciata e tutte le persone che frequentano la parrocchia: "Come i mattoni tengono insieme l'edificio, così noi teniamo insieme una comunità viva e operante prendendoci cura gli uni degli altri. Qui viviamo dei momenti importanti per ciascuno di noi e per la collettività: accogliamo i nuovi arrivati, vediamo le coppie promettersi di stare insieme per sempre e salutiamo i cari che vengono a mancare, preghiamo insieme e così rafforziamo quegli importanti legami che ci sostengono, proprio come recita il Vangelo di oggi nella parabola del gregge di pecore e del pastore".
Prima di terminare la messa anche il sindaco Dante De Capitani ha voluto condividere alcune riflessioni: "Per me questa chiesa ha avuto un significato importante, qui ho ricevuto il battesimo, la cresima, la comunione, ho trascorso la mia giovinezza e durante il catechismo ho imparato il rispetto e la correttezza. Nel libro dell'ex sindaco Federico Bonifacio ‘Pescate' c'è un capitolo, il 16°, dedicato proprio alla costruzione della chiesa: si coglie lo spirito che ha animato la comunità, vera protagonista di questa costruzione, si respirano la fede e il sacrificio di queste persone a cui dobbiamo tanto. Il significato profondo di questo edificio è quello di aver riunito i pescatesi in un'unica chiesa e un'unica comunità. Il nostro sogno tra lago e monti è nato allora con la posa della prima pietra di questa chiesa".
La mattinata di festa si è conclusa con un rinfresco nella vicina sede della Acli ma ancora nei prossimi giorni sarà possibile visitare la mostra allestita in chiesa che illustra la nascita e le trasformazioni vissute da questo edifico negli anni, con anche una spiegazione delle belle vetrate e dei mosaici che circondano l'altare.