Amarcord, il voto del 28 aprile 1963: sì o no al centro-sinistra
Nella storia della Repubblica italiana è da ricordare anche quella domenica 28 aprile 1963, sessant’anni fa, quando il popolo italiano fu chiamato alle urne per eleggere il quarto parlamento (i precedenti: 1948, 1953, 1958). Fu un referendum pro e contro la nuova formula politica di centro sinistra. La novità era rappresentata da una campagna accesa non solo sul dualismo DC e PCI, ma sul ruolo emergente di due forze politiche portate alla ribalta dal nuovo sistema: i liberali contrari al centro-sinistra e i socialisti che sostenevano la scelta di campo che portava alla rottura con il PCI.
Manifesto elettorale per invitare al voto il 28 aprile 1963
Tornava a Roma anche Ugo Bartesaghi, sempre indipendente nel PCI e consigliere comunale a Lecco con Torre Civica, che aveva avuto un nuovo momento di singolare popolarità nazionale quando nel luglio 1960, partecipando con altri parlamentari a una manifestazione di sinistra contro il Governo Tambroni e il congresso di Genova del MSI, venne caricato, presso Porta San Paolo a Roma, da un drappello di carabinieri a cavallo agli ordini del capitano Raimondo D’Inzeo, noto campione di sport equestre ad ostacoli.
Con il voto del 1963 tornava a palazzo Madama per la terza volta il senatore Piero Amigoni, già eletto nel collegio di Lecco nel 1953 e nel 1958. La sua permanenza nella nuova legislatura fu, però, molto breve: venne infatti colto da un malore fatale a fine agosto dello stesso anno. I funerali solenni si svolsero presso la chiesa parrocchiale del quartiere Castello, il rione dove abitava in località Seminario.
I due nuovi deputati lecchesi della DC: Angelo Bonaiti e Vittorio Calvetti
Il dato politico più rilevante per il capoluogo nel 1963 è stata l’avanzata del Partito Liberale che in qualche seggio del centro tolse il ruolo di primo partito alla Democrazia Cristiana. Si confermava, così, una previsione diffusa alla vigilia che “benpensanti” lecchesi avrebbero votato Candiani alla Camera e Amigoni al Senato. Notevole il successo dei liberali anche in Valsassina, con la candidatura del dottor Todeschini di Barzio, noto medico. La Brianza, invece, si confermava largamente fedele allo Scudo Crociato.
Il primo governo di centro-sinistra venne varato il 5 dicembre 1963, con il democristiano Aldo Moro alla presidenza e con Pietro Nenni, leader storico del Partito Socialista, nel ruolo di vice. Rimase in carica sino al 23 luglio 1964 per un totale di 231 giorni. Era formato da esponenti della Democrazia Cristiana, del Partito Socialista, del Partito Socialista Democratico e di quello Repubblicano.
Carlo Colombo nel 1963 nel giro elettorale in Puglia con Paolo Frajese
La campagna elettorale del 1963 vide anche protagonista il lecchese Carlo Colombo, esponente della DC. Il settore nazionale “Propaganda e Stampa”, affidato al ministro Sarti, lo incaricò di comizi in Puglia, compresa Cerignola, città natale del noto leader sindacale della CGIL Giuseppe Di Vittorio. In quella campagna elettorale Colombo era affiancato da un giovane dirigente del movimento giovanile della DC di Roma, Paolo Frajese, che sarebbe poi divenuto un noto telecronista del TG1 alla RAI TV. La foto che pubblichiamo, che ritrae Carlo Colombo con Frajese, risale proprio alla campagna elettorale del 1963 in Puglia. Frajese, anni dopo, incontrando in Valtellina un giornalista lecchese che aveva avuto modo di osservare quello scatto, ricordò con commozione quel periodo lontano ed ebbe parole di vivo apprezzamento per l’abilità politica e oratoria di Carlo Colombo, nel frattempo scomparso.
A.B.