Provincia, 'Marco Polo': per l'ampliamento occorrono 5.5 milioni €, da ridimensionare

Per dare concretezza al progetto di ampliamento dell'Istituto Marco Polo di Colico – finalmente pronto e realizzato previo confronto con la scuola stessa – servono la bellezza di 5.5 milioni di euro, soldi che – ovviamente – la Provincia non ha e che al momento non è in grado di reperire tramite finanziamenti da Enti superiori, in assenza di bandi che possano coprire la spesa per l'edificazione di una palazzina aggiuntiva rispetto all'attuale corpo del plesso. Questa in estrema sintesi la risposta fornita ieri sera dall'amministrazione di Villa Locatelli al question time a firma del consigliere Felice Rocca – ma letto all'ultima seduta dal capogruppo d'opposizione Paolo Negri vista l'assenza, per un imprevisto, del proponente – intenzionato a tenere alta l'attenzione sul futuro dell'Istituto dell'Alto Lago, anche alla luce dell'evidente emorragia di iscritti certificata dalle domande di ammissione alla classe prima per il prossimo anno scolastico.


L'Istituto Marco Polo

Come precisato dal consigliere delegato all'edilizia scolastica Fabio Pio Mastroberardino, il Marco Polo è al centro della “costante attenzione della Provincia”, realtà promotrice di due incontri nella seconda metà del 2022 per mettere a punto con i tecnici il progetto per l'ampliamento, tema sul tavolo dell'Ente già dal 2021 con la scelta di inserire l'indirizzo agrario nel piano dell'offerta formativa della scuola. Un terzo incontro, alla presenza oltre che della preside Catia Baroncini anche del consigliere delegato all'Istruzione Carlo Malugani e del dirigente dell'ufficio scolastico territoriale Adamo Castelnuovo, si è svolto poi lo scorso mese, per definire insieme una strategia comune per sostenere le iscrizioni e al tempo stesso per ottimizzare l'impiego delle risorse pubbliche a disposizione, partendo dai 12 spazi laboratoriali che già il Marco Polo dispone con tale spazi che potrebbero dunque essere rivisti in funzione delle esigenze della scuola.


Fabio Mastroberardino e Felice Rocca

Insomma si pensa a rivalutare l'intervento, con un impatto minore a livelli di costi. “In quell'incontro si è parlato di una “cattedrale nel deserto”. Il deserto sarà se quella scuola morirà” ha ribattuto con convinzione Rocca, rivendicando anche lo sforzo profuso dalla precedente amministrazione provinciale per risistemare il plesso, in presenza di tante aule rese inagibili da problemi di sfondellamento. “Nessuno ha usato l'espressione “cattedrale nel deserto”” la precisazione della Presidente Alessandra Hofmann, con l'esponente di “La Provincia territorio bene comune” pronto a rinunciare al botta e risposta ma non a mollare la presa, preannunciando ulteriori interrogazioni sul tema.
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