Mandello: per la festa della Liberazione anche una staffetta di giovani

''La liberazione si perde ormai nei libri di scuola, nei racconti dei pochi sopravvissuti: esperienze che le nuove generazioni faticano a credere che siano realmente accadute qui a casa nostra. Si festeggia la liberazione dalle piaghe più oscure del secolo scorso, giunta grazie alle forze alleate e alla grande resistenza, sorta spontaneamente in tutta Italia e non solo. La resistenza che ricordiamo oggi è quella dei tanti partigiani uomini e donne che resistettero in ogni parte d'Italia. E' la resistenza fatta dai tanti soldati italiani che dopo l'8 settembre 1943 si rifiutarono di combattere ancotra trasformandosi in facili prigionieri''. Sono alcuni passaggi del discorso pronunciato stamani dal sindaco di Mandello del Lario, Riccardo Fasoli in occasione del 78°anniversario della Liberazione del nostro Paese dal regime nazifascista.

Dopo la messa concelebrata da monsignor Giuliano Zanotta con padre Paolo e don Ambrogio, si è formato un corteo snodatosi per le strade del paese dalla piazza del municipio.

In apertura il corpo musicale, seguito dalle associazioni, dagli studenti e dalle autorità, con numerosi cittadini che hanno voluto onorare, attraverso la loro presenza, questa data. Una ricorrenza in cui si celebra ''la resistenza degli oltre 600 mila internati in Germania che preferirono restare nei lager nazisti in condizioni drammatiche, piuttosto che andare a Salò a combattere altri italiani''. Parole queste ultime tratte sempre dal discorso del primo cittadino, pronunciato al cimitero.

Le iniziative non si sono limitate alla sola mattinata odierna. Ieri, 24 aprile, la comunità ha ''messo in campo'' i giovani della Polisportiva per una staffetta partita dal centro di Via Pra Magno, percorrendo a piedi i nove chilometri che separano dalla località Montagnetta di Fiumelatte.

Un luogo quest'ultimo, teatro della strage nazifascista dell'8 gennaio 1944 dove persero la vita sei partigiani tra cui il mandellese Domenico Pasut.

Un richiamo a questi valori nelle battute finali del discorso del sindaco Fasoli. ''La democrazia e la libertà si costruiscono in ogni casa, in ogni famiglia, in ogni ufficio, in ogni luogo di lavoro, in ogni comunità. Tutti i giorni''.
Al.bot.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.