Premana: la mostra del pittore polacco Andrzej Borowski esposta all’Antica Casa degli Artisti

Premana diventa in questi giorni centro artistico di particolare rilevanza, ospitando dal 21 al 27 aprile la mostra Barlumi del pittore polacco Andrzej Borowski, artista di fama internazionale. L’esposizione è stata organizzata dalla Fundazione Misztal V. Blechinger, di Zyta Misztal Von Blechinger e Marek Misztal Von Blechinger, i curatori d’arte provenienti dalla Polonia, che, insieme a James Conrad Louis Baker, negli ultimi anni hanno ristrutturato e fatto letteralmente rinascere una piccola casa abbandonata nel cuore del borgo premanese.

Zyta

Parliamo dell’Antica Casa Degli Artisti, la quale è divenuta ormai un centro in grado di attrarre e di ospitare noti pittori, grafici, registi, musicisti e scrittori provenienti da tutto il mondo. Questo fermento, ancora purtroppo nascosto agli occhi dei più, sta trasformando il piccolo paese dell’Alta Valvarrone in un punto importante sulla mappa culturale dell’Europa, con molti articoli pubblicati in Polonia, Germania e Giappone riguardo le attività di Casa Antica. “C’è tanta anima qui, gli artisti si innamorano subito sia della casa che di Premana, come in precedenza ci siamo innamorati noi” ci raccontano Zyta e Marek (o Marco, come preferisce farsi chiamare in Italia).

Andrzej Borowski è un grande pittore, viaggiatore e filosofo e i suoi dipinti sono ospitati in collezioni private e museali in Europa, Stati Uniti, Canada, Giappone, Cina, Nuova Zelanda e Hong Kong. Ha sviluppato la sua arte con l’idea di permettere allo spettatore di vivere un’esperienza metafisica. I dipinti esposti in questi giorni sono una selezione della sua mostra Barlumi precedentemente esposta al Museo Camuno di Breno e presso la Chiesa di Sant’Antonio di Breno, nel bresciano. “La mostra al Camus è stata molto apprezzata dal pubblico. Ci sono stati articoli sulla stampa e servizi cinematografici in televisione” affermano i due curatori. “L’artista è stato ospite di Casa Antica e ha selezionato con cura le opere per la mostra attuale, scegliendo quelle in grado di adattarsi meglio al contesto premanese e all’ambiente della casa. Per diversi giorni abbiamo allestito gli antichi interni per poter presentare l'arte che di solito è ospitata nei musei. Per una settimana, è possibile ammirare le opere di un artista di fama mondiale, dipinti che portano già il nome di grandi opere d'arte” dichiarano entusiasti Zyta e Marco.

I quali accolgono i visitatori con un calore unico e fanno vivere loro la mostra, accompagnandoli passo per passo a conoscerla. L’esposizione è organizzata su due piani. Al piano terra, nel soggiorno, sono presenti dipinti di dimensioni minori. Al primo piano la mostra è organizzata in due grandi stanze: una è la “stanza degli artisti”, dove gli ospiti d’eccezione di Casa Antica soggiornano; l’altra è una sala organizzata appositamente per ospitare le mostre, sul modello di un museo. Anche le scale sono tappezzate di dipinti.

Si parte da alcuni piccoli quadretti a tema “floreale”, intrisi in realtà di forti componenti simboliche e metafisiche, che, ci spiega Zyta, “sono valorizzati maggiormente in questo contesto che in un grande museo o in una grande chiesa, come era invece a Breno”, per passare poi alle opere con colori di ispirazione rinascimentale (sul modello, ad esempio, di Piero della Francesca), fino ai quadri con il tema dei pesci (collegato a Sant’Antonio). “Il mio albero” è in invece un dipinto molto personale di Borowski e uno dei suoi capolavori. Si tratta di un melo, che l’artista ha osservato per diverso tempo, ogni giorno, dalla finestra del suo studio, ritraendolo con estrema precisione. È un pezzo del suo mondo, quello di un piccolo paese di montagna poco fuori Cracovia, che ha molti tratti in comune con Premana. In questa opera, come in molte altre, si notano i colori freddi, che ricordano il rigido clima polacco. In conclusione, troviamo dei girasoli con la testa china, che imprimono tristezza e secondo alcuni ricordano l’olocausto. Queste sono, in realtà, solo alcune delle opere esposte presso l’Antica Casa degli Artisti.

Galleria fotografica (26 immagini)


“L’artista va oltre lo scintillio della visione in primo piano, aprendo il sipario e cercando di risolverne i misteri. Sembra rimanere attonito di fronte alle rivelazioni della natura, con la sua potenza illimitata. […] Borowski riesce a compiere scelte decisive che sottraggono i suoi paesaggi alla tentazione dell’illusione. La pittura è il tentativo di “raggiungere qualcosa di più”. I dipinti acquistano una densità unica: sono saturi, intensi. Servono la verità, quella che deriva dal corso della natura, ma anche da un sentimento interiore. Questa è la strada per creare immagini significative, iscritte nel loro tempo e nella loro vita”. Così la dott.ssa Justyna Napiórkowska descrive il lavoro di Borowski.

Mentre la stessa Zyta parla dell’artista polacco come di “un mistico viandante, un poeta che vive ai confini di mondi diversi, sensibile come un barometro alle loro varie atmosfere”, aggiungendo che “il suo viaggio è sempre in corso, non finisce mai. Il ricordo delle immagini originali, la rete di connessioni, la ricchezza di riferimenti, gli appunti presi in varie situazioni, le reminiscenze dal passato, le sensazioni, le emozioni e infine l’intuizione: ecco le fondamenta su cui costruisce i suoi dipinti. Non è un “paesaggista”, perché, sebbene non abbia mai abbandonato il carattere illustrativo delle rappresentazioni, cerca anche di cogliere i misteri e i significati della realtà, avvicinando la sua arte ai confini della metafisica”.
La mostra presso l’Antica Casa degli Artisti, promossa anche con la collaborazione del Consolato Generale di Polonia in Milano, è accompagnata da una pubblicazione completa contenente più di cento riproduzioni di opere di Borowski e testi letterari tradotti da Linda Del Sarto, poetessa e traduttrice d’eccezione.
Barlumi è visitabile ancora oggi, domenica 23 aprile, dalle 15.00 alle 20.00, poi fino al 27 aprile tutti i pomeriggi dalle 16.00 alle 19.00. L’Antica Casa degli Artisti si trova in Via Trento e Trieste 4. L'ingresso è gratuito.
A.Te.
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