Premana: al via la terza stagione del 'rinato' Rifugio Ariàal. Si potrà anche soggiornare in tenda, in attesa delle camere
Situato a 1330 m.s.l.m., a circa un’ora di cammino dalla zona industriale di Premana, il Rifugio Ariàal si staglia tra i pascoli dell’omonima Alpe Ariale - nel territorio comunale di Casargo - ed è ormai una realtà consolidata nel panorama dei rifugi che costellano il territorio. Il merito è di tre ragazzi molto giovani e venuti “da lontano”, che nel giugno 2021, dopo aver vinto il bando indetto dal Comune di Premana, quale ente proprietario, hanno assunto la gestione di quella che, fino a qualche anno fa, prima della ristrutturazione, era una vecchia malga usata un tempo dai pastori che portavano gli animali al pascolo e lavoravano il latte.
I tre giovani gestori
Il bancone del rifugio
L'area esterna
“Siamo venuti a conoscenza del bando relativo al Rifugio Ariàal soltanto il giorno prima della scadenza fissata per presentare la propria candidatura. Abbiamo passato un pomeriggio intero a discutere se partecipare o meno” prosegue Lucia. “Presa la decisione, abbiamo visitato la zona e il rifugio, un passo obbligatorio per prendere parte al bando. L’Alpe Ariale ci è apparsa sin da subito un posto bellissimo, ‘non ce lo daranno mai!’ pensavamo. Abbiamo partecipato quasi per gioco, senza delle speranze concrete”.Altre foto scattate all'interno del rifugio
Invece, dopo diversi piazzamenti in altri bandi qua e là per l’Italia settentrionale, la vittoria arriva. È un successo inaspettato, che pone non pochi dubbi e interrogativi. “I primi mesi non sono stati semplici” ammettono. Bisognava infatti fare i conti con una disponibilità economica abbastanza limitata, oltre che con un iter burocratico complesso e poco familiare per i tre giovani, alla prima esperienza da rifugisti “autonomi”. “Abbiamo pensato seriamente di cedere il posto, di passare la palla ai secondi classificati” ci confidano. Due cose li spaventavano in particolare: “trasferirci, lasciare le nostre famiglie e le nostre terre; lasciare i nostri lavori stabili, per lanciarci in quella che era una vera e propria impresa”. Fondamentale sarà, dal punto di vista economico, anche il contributo dei loro familiari: “ci hanno aiutato molto, con prestiti a zero interessi, ma ora li abbiamo coperti tutti!” afferma Lorenzo, ridendo.
Inizialmente, Davide, Lorenzo e Lucia si sono dedicati alla pulizia dell’ex stalla di sosta, rifacendo la pavimentazione, e hanno organizzato un po’ di tavoli all’esterno. Dopodiché, hanno riarredato completamente lo spazio interno (riutilizzando moltissimi oggetti, cui è stata data nuova vita, grazie soprattutto alla creatività di Lucia), dove “non c’era letteralmente nulla”. In seguito, sono riusciti a mettere da parte qualcosa per acquistare una cucina professionale e così, dopo che i primi mesi erano stati sostanzialmente quelli preparatori, hanno finalmente iniziato a lavorare a pieno regime nell’ottobre del 2021.
La vista dall'interno
Fortissimo, ci tengono a ricordare, il sostegno che, in termini molto pratici e concreti, ha offerto loro la comunità premanese, soprattutto nelle prime fasi, quelle più complicate. E pensare che all’inizio erano molti i dubbi e le paure legate all’entrata in un contesto apparentemente “ostile”, fatto di una comunità di “montanari” molto legata alla propria terra e alle proprie tradizioni. “Chi ci ha regalato tavoli e chi quintali di legname lo scorso inverno, chi ci ha prestato la jeep quando il nostro mezzo era guasto, chi ci ha aiutato con il trattore… il sostegno dei premanesi (e non solo) è stato veramente importante. Ci hanno realmente accolti come nipoti nella loro famiglia” ci confida Lucia.Giunti ad aprile 2023, oramai all’inizio della terza stagione all’Alpe Ariale, è tempo di bilanci. “La paura di non farcela era tanta, anche perché nel periodo in cui abbiamo assunto la gestione (2021, ndr) stavamo uscendo affannosamente dalla pandemia da Covid-19. Ci siamo decisamente rimboccati le maniche, anche perché non c’era altra via. Ora però lavoriamo molto e bene, in poco tempo si è sparsa la voce ed abbiamo una grande clientela che viene sia dai dintorni che da Milano e dalla Brianza”.
Ma, quali sono stati (e sono) i segreti del successo del Rifugio Ariàal?
Il vero punto di forza è la ventata di “nuovo” che Davide, Lorenzo e Lucia hanno saputo portare: un’intraprendenza non comune per rinnovare la struttura del rifugio, l’entusiasmo di tre ragazzi nemmeno trentenni, fino alle novità che hanno saputo portare anche in cucina!
Spinaci selvatici. Sotto una merenda invernale
Altri piatti proposti dai ragazzi
I lavori all'area camping
La vista dall'area camping
Nuovi progetti sono, poi, all’orizzonte. Innanzitutto, procedono bene i lavori per creare un’area camping, a poche decine di metri dal rifugio e collegata ad esso con un sentiero, che consenta il pernottamento nella stagione più calda. “C’è spazio per un totale di sei tende. In più, abbiamo creato un piccolo spazio per il fuoco e stiamo costruendo uno stenditoio. Stiamo facendo tutto il lavoro a mano e non nascondiamo quanto sia impegnativo” raccontano i tre. In più, nella stessa zona, sono stati piantati due alberi da frutto: un melo e un ciliegio.Storia, tradizione, cultura, buona cucina, rispetto e valorizzazione del territorio: questi solo alcuni degli ingredienti vincenti di una realtà che si chiama Rifugio Ariàal.
Alessandro Tenderini