Sorveglianza nutrizionale: ATS Brianza riferimento per la Lombardia
Si sono svolte a fine marzo a Palazzo Pirelli le due giornate del corso di formazione “La sorveglianza nutrizionale intorno al tavolo” che ha coinvolto circa 70 operatori di tutte le ATS Lombarde, organizzato dalla Struttura Igiene degli Alimenti e della Nutrizione di ATS Brianza.
L’unità operativa dell’Agenzia di Tutela della Salute è stata infatti definita con apposita delibera "a Valenza Regionale", quindi come struttura di riferimento e supporto alla DG Welfare nella scrittura e verifica delle procedure e degli atti di indirizzo per le ATS lombarde, nelle attività di sorveglianza, nella redazione di Piani Regionali nonché nel supporto e nell'organizzazione di momenti di formazione. Questo corso è nato dall’esigenza di creare uniformità di comportamento durante l’attività di sopralluogo, audit nutrizionale e di campionamento nelle varie ATS lombarde.
“Si è trattato di un momento di grande partecipazione e condivisione – evidenzia la dr.ssa Claudia Chiarino, Responsabile della Struttura Semplice di Sorveglianza Nutrizionale di ATS Brianza e referente per gli aspetti nutrizionali dell’Unità Operativa a Valenza Regionale Igiene degli Alimenti e della Nutrizione – che ci ha permesso di avviare un percorso orientato a creare un’attività uniforme su tutto il territorio lombardo. È il primo passo per la predisposizione di linee di indirizzo dei controlli nutrizionali”.
L’attività di sorveglianza prevede la verifica della corretta informazione attraverso i dettagli riportati in etichetta, così come gli eventuali claims presenti, alla tutela dei soggetti allergici/celiaci, all’aumento della vendita di sale iodato nonché alla riduzione del sale e all’incremento del consumo di alimenti salutari in particolare da parte dei soggetti fragili.
È un’attività svolta anzitutto nella ristorazione collettiva che “ricopre un ruolo importante in ambito sanitario – prosegue la dr.ssa Chiarino - perchè rappresenta uno strumento indispensabile, sia in ambiente assistenziale e scolastico, sia per la prevenzione e la cura delle malattie croniche non trasmissibili, correlate ad un’alimentazione scorretta. In più questi pasti assumono un ruolo educativo importante, che incide anche sulle scelte individuali”.
Quest’anno la nuova struttura dipartimentale sarà coinvolta in diversi tavoli di lavoro a livello regionale per la promozione di corretti stili di vita in ristorazione collettiva, e territorialmente attraverso l’attivazione del tavolo locale di nutrizione e progetti trasversali di informazione alla popolazione come i corsi per walking leader e quelli nell’ambito del progetto "City for care".
L’unità operativa dell’Agenzia di Tutela della Salute è stata infatti definita con apposita delibera "a Valenza Regionale", quindi come struttura di riferimento e supporto alla DG Welfare nella scrittura e verifica delle procedure e degli atti di indirizzo per le ATS lombarde, nelle attività di sorveglianza, nella redazione di Piani Regionali nonché nel supporto e nell'organizzazione di momenti di formazione. Questo corso è nato dall’esigenza di creare uniformità di comportamento durante l’attività di sopralluogo, audit nutrizionale e di campionamento nelle varie ATS lombarde.
“Si è trattato di un momento di grande partecipazione e condivisione – evidenzia la dr.ssa Claudia Chiarino, Responsabile della Struttura Semplice di Sorveglianza Nutrizionale di ATS Brianza e referente per gli aspetti nutrizionali dell’Unità Operativa a Valenza Regionale Igiene degli Alimenti e della Nutrizione – che ci ha permesso di avviare un percorso orientato a creare un’attività uniforme su tutto il territorio lombardo. È il primo passo per la predisposizione di linee di indirizzo dei controlli nutrizionali”.
L’attività di sorveglianza prevede la verifica della corretta informazione attraverso i dettagli riportati in etichetta, così come gli eventuali claims presenti, alla tutela dei soggetti allergici/celiaci, all’aumento della vendita di sale iodato nonché alla riduzione del sale e all’incremento del consumo di alimenti salutari in particolare da parte dei soggetti fragili.
È un’attività svolta anzitutto nella ristorazione collettiva che “ricopre un ruolo importante in ambito sanitario – prosegue la dr.ssa Chiarino - perchè rappresenta uno strumento indispensabile, sia in ambiente assistenziale e scolastico, sia per la prevenzione e la cura delle malattie croniche non trasmissibili, correlate ad un’alimentazione scorretta. In più questi pasti assumono un ruolo educativo importante, che incide anche sulle scelte individuali”.
Quest’anno la nuova struttura dipartimentale sarà coinvolta in diversi tavoli di lavoro a livello regionale per la promozione di corretti stili di vita in ristorazione collettiva, e territorialmente attraverso l’attivazione del tavolo locale di nutrizione e progetti trasversali di informazione alla popolazione come i corsi per walking leader e quelli nell’ambito del progetto "City for care".