La montagna ri-chiama: dopo l'Academy, Brioschi e Rosalba cercano nuovi rifugisti

Il Rifugio Rosalba (immagine tratta da FB)
In montagna, evidentemente, il lavoro non manca mai. Ne sono testimonianza i gestori dei rifugi Rosalba e Brioschi, rispettivamente a 1.730 metri di quota sulla Grignetta e in cima al Grignone, che a poco più di un anno dal lancio della "Capanat Academy" - percorso gratuito per la formazione di nuove professionalità per ampliare lo staff della struttura - hanno diffuso un appello per la ricerca di un'ulteriore figura di aiuto-rifugista, invitando chiunque fosse interessato a mandare la propria candidatura con disponibilità e possibilmente CV all'indirizzo capanatacademy@gmail.com.
Non che l'iniziativa degli scorsi mesi non sia andata a buon fine, anzi: grazie all'Academy - una "full immersion" nel mondo della montagna, per un'infarinatura generale ma allo stesso tempo sufficientemente approfondita di tutti i temi che riguardano questo tipo di lavoro - "Brialba", ovvero la squadra che dal 2018 si occupa di entrambi i rifugi collocati su due vette simbolo del territorio lecchese, è infatti riuscita ad assumere due persone, con gli altri corsisti (perlopiù giovani, alcuni studenti) che invece hanno preso strade diverse pur rimanendo sempre nel settore. E allora perché questa necessità di disporre di altro personale?
"Abbiamo bisogno di un aiuto a lungo termine e possibilmente full time, perché i due nuovi assunti hanno - in maniera del tutto legittima - anche altre occupazioni" ci ha spiegato il gestore Mattia Tettamanzi, reduce da una domenica pasquale di intenso lavoro. "Di gente ce n'è sempre tanta, il movimento non manca mai; l'unico dispiacere è legato al clima, purtroppo c'è sempre meno neve e l'ambiente ne sta risentendo parecchio".
Una dei nuovi - ma ormai già rodati - membri del team "Brialba" è Silvia Mariani, 30enne di Brugherio già abituata a lavorare a contatto con la natura essendo impegnata nel mondo dell'apicoltura. "Non posso che dirmi soddisfatta di quanto ho potuto imparare durante l'Academy, è stato un percorso molto interessante e coinvolgente che mi ha consentito di avvicinarmi a tutto ciò che concerne la gestione di un rifugio in montagna, una realtà che ho sempre amato", il suo commento.
E proprio perché i riscontri dell'iniziativa - dalle parole di Silvia ma non solo - sono stati positivi, Mattia Tettamanzi è convinto che la "Capanat Academy" debba diventare un appuntamento costante. "Sarebbe bello che diventasse un corso strutturato da riproporre tutti gli anni, ma effettivamente la sua organizzazione richiede molto tempo ed energie" ha sottolineato il giovane rifugista, ricordando come la proposta sia nata dalla collaborazione di Resinelli Tourism Lab e Mountain Dream Guide con il patrocinio del CAI di Milano e Unipol Sai Assicurazioni. Al momento, ad ogni modo, non c'è nulla di concreto in questo senso. Molto concreta, invece, è la proposta giunta da "Brialba", che spera di trovare quanto prima una risorsa che faccia al caso proprio. La montagna chiama, ora si attendono risposte.
B.P.
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