Lecco perduta/369: la Pasquetta calcistica all'oratorio di Laorca

È una tradizione calcistica che ritorna quella del lunedì dell’Angelo all’oratorio San Giuseppe di Laorca, interrotta negli anni della recente pandemia. Sei le squadre in campo per disputare la 52^ edizione del torneo che questa volta è dedicato alla memoria di Carluccio Rusconi e Maurizio Galbusera. Nei ricordi della "disputa" all’indomani della Pasqua passa la storia del calcio locale. La prima edizione si svolse, infatti, sul piccolo campo “pentagonale” attiguo al complesso dell’oratorio; è stato così anche per i tornei seguenti sino all’inaugurazione del nuovo, ampio rettangolo di gioco, avvenuta nel luglio 1987.


La prima edizione nel 1969 sul campetto "pentagonale"

Come ha ricordato Michele Piazza, quando era presidente del Gruppo Sportivo Oratorio Laorca, l’attività prende avvio nella primavera 1969 con l’arrivo come parroco di don Angelo Galbusera, sino ad allora coadiutore a Dervio. Nello stesso anno, infatti, ebbe inizio il torneo di Pasqua di calcio, denominato “Sant’Angelo”, che festeggiò in modo particolare la sua 30^ edizione. Era sempre Michele Piazza che dichiarava: “L’impulso dato attraverso il calcio e l’avvicinamento di sempre più giovani della comunità allo sport comincia a porre le basi negli anni ’70 e chiede l’organizzazione di un gruppo che in parrocchia si occupi solo di quello”.


Una premiazione con il parroco don Angelo

Nelle dichiarazioni rilasciate al bollettino parrocchiale è ancora Piazza che sottolinea: “La difficoltà maggiore per lo sviluppo dell’attività principale come il calcio è ostacolata dalla mancanza di idonee strutture, disponendo solo di un “campetto pentagonale” con il tombino nel mezzo”. Ciò nonostante nel 1978 nasce in oratorio il Gruppo Sportivo Laorca e nel 1980 si registrano i primi importanti “passi” per dar vita a un nuovo e capace rettangolo di gioco.


La formazione degli "Azzurri" a un torneo di Sant'Angelo

Fu necessario superare problemi burocratici e tecnici, tanto è vero che solo sette anni dopo, nell’estate 1987, in occasione della tradizionale festa della terza domenica di luglio, vi sarà la solenne, ufficiale, inaugurazione del campo, che vide la presenza, oltre che di autorità e rappresentanze sportive varie, di Gianni Rivera, il golden boy della Nazionale azzurra e del Milan più volte vittorioso con gli scudetti e con le coppe internazionali. Nella Pasquetta 1988 anche il torneo dell’Angelo si disputò quindi sul nuovo impianto presentato “come veicolo per avvicinare i giovani ai valori dell’oratorio, battendosi per dare alla comunità ciò che per essa era necessario, consolidando valori sportivi veri e umani".


Il cantiere per il nuovo campo all'inizio dei lavori

Quest’anno il torneo che si concluderà sempre con la finalissima del primo e secondo posto nel tardo pomeriggio del lunedì dell’Angelo valorizza nel ricordo un “pezzo di storia” che è fondamentale per la Laorca di ieri e di oggi. Le sei squadre rinnovano la tradizione di una denominazione che risale alle vecchie contrade del Comune: Ramello, Ravalle, el Cilinder, la Gallina, la Svizzera, la Colonna. Quest’ultima si richiama alla storica, antichissima colonna nella piazza antistante la parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo, detta dei “crapuni”. La Svizzera è la contrada nel solco del Gerenzone, ai piedi della Selva Grande che copre il sovrastante pendio: un residente era tornato da un soggiorno di lavoro nel Paese alle porte dell'Italia con la consorte originaria di quella Nazione; c’era una locanda e la gente prese a dire “Andiamo giù dalla svizzera”. La Gallina è la zona più alta del quartiere, sulla strada della Valsassina, perché la fontana dell’acqua sempre fresca porta, nel piccolo arco sovrastante lo zampillo, una "coccodè"; oggi sarebbe forse più indicato chiamarla la fontana dei ciclisti, per la sosta di tanti pedalatori.


Il nuovo campo di gioco inaugurato nel 1987

Il torneo di Sant’Angelo, nell’edizione 2023 dopo anni di interruzione, ricorda anche il vecchio Comune che venne assorbito dalla “Grande Lecco” il 1° marzo 1924. Aveva 1.806 abitanti; è stato quello più resistente a opporsi all'unificazione, tanto che il Consiglio aveva approvato con voto unanime, con il sindaco Pietro Gerosa Crotta, un documento in cui manifestava contrarietà “a qualsiasi forma di fusione con la città di Lecco e si incaricava l’onorevole Giunta Municipale di Laorca di rassegnare il presente deliberato all’autorità prefettizia e al superiore ministero”.


Il famoso calciatore Gianni Rivera alla cerimonia del luglio 1987

La fusione avvenne, però, regolarmente come previsto dal decreto governativo. Per la nuova sede della “Grande Lecco” il sindaco Pietro Gerosa Crotta, con l’assessore anziano Giovanni Barone e il segretario comunale Ettore Novello, chiedeva un edificio più centrale rispetto all’allora municipio che era in via Roma (palazzo Ghislanzoni). Il documento indicava a tale proposito per una maggiore centralità nel nuovo tessuto urbano la sede di Castello. Venne in parte ascoltato, in quanto, nel 1928, il Comune di Lecco lasciò il palazzo di via Roma per piazza Diaz, vicino alla stazione ferroviaria. Non sembrerebbe vero, ma quanta storia di popolo è passata.
A.B.
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